Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?
Chiesa di Santa Maria Nuova (LU)
Diocesi di Casale Monferrato ( sec. XV; XIX )
Piazza San Valerio, Località Lu – 15037 Lu e Cuccaro Monferrato (AL)
La chiesa parrocchiale di Santa Maria Nuova situata nella parte alta dell’abitato. Papa Sisto IV con bolla del 13/2/1479 soppresse la pieve e collegiata di S. Giovanni di Mediliano, trasferendo ogni sua prerogativa a favore della erigenda chiesa di S. Maria Nuova. Il cantiere della nuova chiesa fu aperto verosimilmente nella primavera del 1480 e l'edificio venne costruito sopra la chiesa di S. Pietro che conservò la propria identità per altri due secoli. Nel 1482 fu costruita l'abside e nel 1485 la chiesa era completa nelle strutture portanti. La volta venne completata nei primi quattro decenni del '500; campanile e portale furono costruiti attorno al 1530. Negli anni 1747-48 le colonne rotonde in mattoni a vista, con i rispettivi capitelli, vennero foderate per formare pilastri a sezione quadrata e gli archi acuti furono trasformati a tutto sesto. Grandi restauri furono effettuati tra 1856-59 dall' arch. Angelo Marchini: fu abbattuta e arretrata la fiancata sinistra pericolante, eliminando le cinque cappelle interne omolaterali; furono demoliti tutti gli altari, tranne il maggiore e l’altare del SS. Sacramento (nell’attuale cappella del Rosario); venne abbattuto il campanile sulla sinistra della facciata; fu rifatto il pavimento; le attuali vetrate di sinistra sono di quell’epoca. Nel 1848 e nel 1859 vennero abbattute due case per sistemare il sagrato e creare lo slargo che circonda il campanile. Il nuovo campanile fu eretto nel 1887-88 (arch. Marchini). Nel 1892 vennero installate otto nuove campane. Nelle lunette sovrapposte alle due porte laterali della facciata vennero collocate nel 1957 due ceramiche policrome, raffiguranti la Pesca miracolosa e la Conversione di S. Paolo, della scultrice Dora Galli. In seguito ai danni del terremoto dell'agosto 2000, tra il 2002 e il 2005 sono stati effettuati lavori di consolidamento del campanile, rifacimento del tetto, rinforzo delle pareti laterali. La facciata a capanna in stile gotico è scandita da quattro paraste culminanti con pinnacoli non originali (furono collocati negli anni ‘50 del Novecento). Il portale centrale è del 1750. Alla destra della facciata s’innalza il campanile alto 36 m., in stile composito con mattoni a vista, di sezione rettangolare fino al tetto della chiesa, quindi di forma ottagonale; la cella campanaria ospita un concerto di otto campane. L’ interno è a croce latina in tre navate, di grandi dimensioni (m 41 x 16, altezza m 18) con alte colonne a capitelli dorici dorati a sorreggere gli archi. Sulle volte vi sono ornati di Davide Ortoni e figure di Luigi Hartman (1856-59). Il monumentale altar maggiore fu costruito nel 1767 utilizzando pietre policrome varie tra cui il “marmo broccatello” (calcare ricco di conchiglie fossili) estratto presso la cascina Firata. Nell’abside si trovano un rilievo in stucco della Vergine Assunta, di Giuseppe Argenti (1846)e, ai lati, due grandi vetrate della ditta Manzoni su disegni di don Verri (1946), cui si devono anche le vetrate del presbiterio. Pregevole è il coro dei canonici di noce intarsiato e bella è la balaustra marmorea (datata 1763), presso il cui estremo destro è posta una statua di S. Giuseppe col Bambino, di padre Giuseppe Latini (1858). Le cappelle a lato dell’altar maggiore furono rinnovate nel 1858; a destra c’è la cappella salesiana (già dell’Addolorata), con una tela di Paolo Giovanni Crida (1957) raffigurante l’Ausiliatrice col Bambino, don Filippo Rinaldi e don Bosco; a sinistra si trova la cappella del SS. Sacramento, dedicata al beato don Filippo Rinaldi, ornata da un mosaico moderno (1954). Sulla navata destra restano aperte solo tre delle sei cappelle originali: quella che era la prima cappella è stata occupata dalla base del campanile; le ultime due cappelle sono state chiuse per formare la nuova sacrestia. I sequenza si trovano: la cappella del Crocifisso (1883), con un gruppo statuario di Antonio Brilla, raffigurante Maria, la Maddalena e S. Giovanni (anni ’80 del sec. XIX), sotto un Crocifisso processionale più antico; alle pareti affreschi di Luigi Onetti (1908) con il Giudizio di Pilato e Gesù alla colonna : la cappella delle Vocazioni luesi, inaugurata il 28/8/1988 (progetto di don Verri): ha tre tele di Ambrogio Fumagalli: la cappella del Rosario (già SS. Sacramento) con altare e balaustra del 1760, pala lignea raffigurante la Madonna del Rosario, di bottega di Giuseppe Giovenone il Giovane (attuale collocazione entro una cornice mistilinea, stucchi di Pietro Cantoni e pavimento a mosaico del 1859. Vi è posta anche una Madonna del Rosario lignea, proveniente dalla chiesa di S. Nazario, e un’altra statua settecentesca della Madonna col Bambino, in una nicchia laterale. Sulla parete laterale destra si trovano altre due tele : Cristo deposto dalla croce con l’Addolorata e S. Carlo, e i Ss. Maurizio e Defendente con un santo vescovo. Alla parete laterale sinistra sono collocate due tele seicentesche: S. Antonio col Bambino, di Orsola Caccia (1652), e Le cinque vergini (Prisca o Barbara, Brigida, Scolastica, Pudenziana, Petronilla) con le anime purganti, tela attribuita ad Angelica Bottero, realizzata entro il 1682, e integrata nel 1725 con la parte inferiore raffigurante le Anime del purgatorio. L’organo di 2600 canne è di Giovanni Mentasti (1882). La sacrestia conserva un altare marmoreo e suppellettili del 1760 ed una statua di marmo dell’Assunta con iscrizione che ricorda l’erezione della collegiata. La cripta di S. Valerio corrisponde all’antica chiesa di S. Pietro, eretta all’interno del castrum signorile, probabilmente agli inizi dell’XI sec. e Citata col titolo per la prima volta nel 1055 come cappella «in loco, et fundo Lugo», quando venne confermata al monastero di S. Pietro di Savigliano, cui era stata donata nel 1028, mutuandone la dedica a S. Pietro. Per il dislivello del terreno riceve illuminazione ed accesso diretto anche dall’esterno. Presenta una bella cancellata di ferro e ottone e decorazioni dell’indoratore Giovanni Gallese (1868). Nel 1868 furono edificate due cappelle laterali e fu rinnovata la gradinata. Attorno al 1985 furono effettuati lavori per salvaguardare la cripta dall’umidità. Il quadro ritraente S. Valerio è di Lorenzo Bona (a modello fu preso il sig. Luigi Costa). L’altare marmoreo (1721) racchiude una cassa rinforzata contenente le reliquie di S. Valerio. Il busto d’argento, realizzato a Casale nel 1720 e collocato sull’altare, e i reliquiari delle braccia del martire vengono periodicamente portati in processione.
Importante punto devozionale è nella navata di destra la Cappella della Confraternita del Rosario con la Pala di Giovenone il Giovane (seconda metà del XVI secolo) intitolata La Madonna del Rosario.
Il culto della Madonna del Rosario ha origine dai Padri Carmelitani, ordine originario del Monte Carmelo, considerato il giardino verdeggiante della Palestina. Qui, nel secolo XII, si raccolsero alcuni penitenti-pellegrini europei, fedeli al modello del profeta Elia. Costruita una chiesetta in mezzo alle celle, la dedicarono a Maria, sviluppando il senso di appartenenza alla Madonna come Signora del luogo e Patrona, e ne presero il nome, "Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo". L’Ordine Religioso fu riconosciuto da Innocenzo IV nel 1247 e fu inserito nella corrente degli Ordini Mendicanti. Verso il 1235 i Carmelitani dovettero abbandonare il luogo d'origine a causa delle incursioni dei saraceni che stavano riconquistando la Terra Santa, per cui ritornarono ai paesi di origine diffondendo il culto della Madonna del Carmine. Fu nel Medioevo che S.Beda il Venerabile aveva suggerito l'adozione di una collana di grani per conteggiare le preghiere. Nacque così la devozione alla corona del rosario, che ha il significato di una ghirlanda di rose offerta alla Madonna. La festa liturgica si celebra sia il 16 luglio per commemorare l'apparizione mariana che sarebbe avvenuta nel 1251 a San Simone Stock, all'epoca priore generale dell'ordine carmelitano, sia il 7 ottobre, data istituita da San Pio V in ricordo della vittoria riportata a Lepanto sui Turchi del 1571.
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