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Chiesa di San Dalmazio
Diocesi di Alessandria ( sec. XI; XIII; XVI )
Via Marconi, 19, 15044, Quargnento, Alessandria
La prima chiesa di San Dalmazio, probabilmente edificata a pianta circolare su un preesistente tempio romano dedicato a Diana, fu consacrata da Papa Pasquale II nell'anno 1110. Distrutta dal Barbarossa, fu ricostruita nelle attuali forme a partire dal 1270, per concludere le navate laterali solo fra il 1560-1576. Ha un'originale facciata neo-gotica a fasce, ma soprattutto conserva un'abside romanica dell’XI secolo. E' completata da un cinquecentesco campanile di possente struttura. Questa chiesa è stata elevata nel 1992 al titolo di Basilica per motivi storici, artistici e spirituali. Sotto la navata centrale esiste tuttora una chiesa sotterranea dove venivano seppelliti i defunti fino a circa metà ‘800. Sotto l’altare c’era sicuramente una cripta che originalmente prendeva luce dalle finestre ora visibili sul retro dell’abside. A seguito dell’incendio propagatosi nell’interno della chiesa il 20 novembre 1890, essa viene restaurata ed affrescata dal 1899 al 1904. Gli affreschi colpiscono per lo stile liberty, un esempio unico nel loro genere. La tecnica esecutiva fa si che sembrino dipinti sul marmo. Il pittore che ha eseguito gli affreschi della volta e dell’Ultima cena è Vincenzo Boniforti (Vigevano 1866-1904), che utilizzava come modelli per le sue opere le persone del paese, scegliendole tra le più caratteristiche. L’interno conserva opere pregevoli: il polittico Madonna con bambino, San Pietro, San Dalmazio, Annunciazione, Dio Padre Benedicente di Gandolfino da Roreto; una terracotta di Francesco Filiberti, risalente alla metà del XVsecolo, che racchiude nella parte inferiore sotto il baldacchino le figure dei santi Dalmazio, Primo e Feliciano. Il Crocifisso è del 1500 in stile genovese, il pulpito é opera pregevole del 1600. Su di una cartolina dei primi anni ‘900 possiamo vedere gli ultimi lavori eseguiti alla fine del 1800 quando fu definitivamente distrutta la facciata originale con le statue dei Santi compatroni Primo e Feliciano, e sostituita con quella attuale irrimediabilmente “moderna”.
Dove sia nato San Dalmazio non risulta in modo sicuro: le iscrizioni ci fanno pensare alla zona dell’Albese. Vive in un’epoca in cui a Pedona (attuale Borgo San Dalmazio presso Cuneo), erano passati alcuni evangelizzatori che avevano appena attraversato il paese per recare in Francia la nuova fede; ma il cristianesimo doveva ancora esservi ignorato, salvo forse qualche caso sporadico tra i soldati e gli impiegati romani. Dopo qualche tempo di predicazione si era formato attorno al santo missionario un piccolo nucleo di credenti. Il Signore poi l’aveva insignito del dono dei miracoli ed operava molte e strepitose guarigioni alla preghiera del suo servo. Questi fatti impressionavano le autorità imperiali del luogo, che ne trassero pretesto per una nuova violenta persecuzione. Così San Dalmazio predicò in parecchi luoghi del Piemonte. Egli giunse ai confini della provincia di Marsiglia, ma fu chiamato a Pedona da un urgente avviso, che la fede era in pericolo di perdersi in quella città. San Dalmazio fu ucciso nel 254 in un’imboscata presso il fiume Vermenagna. Il sasso che fu testimonio del suo martirio e ne raccolse il sangue prezioso, venne dai fedeli segnato e conservato con cura. Già nell'800 si ha notizia della chiesa di Quargnento e del corpo di San Dalmazio, che nel 907 viene trasferito a Quargnento per ordine del Vescovo di Asti Mons. Audace, evitando così che non fosse profanato dai mori. Con i suoi resti fu trasferita la grossa pietra di forma rettangolare usata, secondo la tradizione, per la decapitazione del Santo. La Parrocchia, prima dedicata a San Secondo, viene dedicata a San Dalmazio. Le reliquie furono poste in una cappella a lato dell’altare maggiore della Chiesa. Il corpo del Santo tornerà a Pedona, ma non interamente: il busto, parte delle braccia e alcune ossa rimarranno a Quargnento. Insieme alle reliquie resta il latercolo in marmo scolpito e posto a memoria del trasporto e a garanzia di autenticità, la cui iscrizione dice: “Hic requiescit corpus sancti Dalmatii martyris, quod hic Audax episcopus posuit”. San Dalmazio è celebrato il 5 dicembre.
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