Gandolfino da Roreto nei dintorni di Alessandria
L'itinerario collega gli edifici di culto che custodiscono pregevoli opere di Gandolfino da Roreto. L'occasione porta a visitare i contesti della chiesa parrocchiale di Felizzano, ricca anche di quadri del Moncalvo, la Basilica - unica in Diocesi - di San Dalmazio a Quargnento, e la parrocchiale di Frugarolo.
Via Marco Antonio Platone, 14 - 15023 Felizzano - AL
L'origine della chiesa dei SS Michele e Pietro risale al XIII secolo ed è caratterizzata da una facciata già di gusto neoclassico e dalla robusta e quadrata torre campanaria, mentre l’interno, ad aula unica a croce latina con cappelle laterali e copertura a volte a padiglione, è in stile barocco, completamente decorato ad affresco. Tra le opere qui custodite si segnalano le due tele di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo: l' Intercessione di san Francesco e Sant'Ambrogio, ambedue risalenti all'inizio del '600. Significativa è la presenza di opere di artisti non locali: notevoli la grande pala d'altare di San Michele Arcangelo (1758) del casalese Vittorio Amedeo Grassi e la tela del Martirio di Santo Stefano (1764) del romano Costantino Borti, collocata nella cappella di Santo Stefano. Nella vicina canonica sono conservate una Madonna col Bambino e angeli musicanti e la tela di Santa Apollonia, tavole di Gandolfino da Roreto, maestro del Rinascimento piemontese.
Nei dintorni
Chiesa di San Pietro, sussidiaria alla parrocchiale;
chiesa cimiteriale di San Rocco.
Via Marconi, 19 - 15044 Quargnento - AL
La prima chiesa di San Dalmazio fu consacrata da Papa Pasquale II nell'anno 1110. Distrutta dal Barbarossa, fu ricostruita nelle attuali forme a partire dal 1270, per concludere le navate laterali solo fra il 1560-1576. Ha un'originale facciata neo-gotica a fasce, ma soprattutto conserva un'abside romanica dell’XI secolo. E' completata da un cinquecentesco campanile di possente struttura. Questa chiesa è stata elevata nel 1992 al titolo di Basilica per motivi storici, artistici e spirituali. Sotto la navata centrale esiste tuttora una chiesa sotterranea dove venivano seppelliti i defunti fino a circa metà ‘800. A seguito dell’incendio propagatosi nell’interno della chiesa il 20 novembre 1890, essa viene restaurata ed affrescata dal 1899 al 1904. Gli affreschi colpiscono per lo stile liberty, un esempio unico nel loro genere: la tecnica esecutiva fa si che sembrino dipinti sul marmo. L’interno conserva opere pregevoli: il polittico Madonna con bambino, San Pietro, San Dalmazio, Annunciazione, Dio Padre Benedicente di Gandolfino da Roreto; una terracotta di Francesco Filiberti, risalente alla metà del XVsecolo, che racchiude nella parte inferiore sotto il baldacchino le figure dei santi Dalmazio, Primo e Feliciano. Il Crocifisso è del 1500 in stile genovese, il pulpito é opera pregevole del 1600.
Via Fungi, 2 - 15065 Frugarolo - AL
La parrocchiale di San Felice, di struttura romanica con influssi gotici, con una scalinata di epoca successiva, è stata recentemente ricostruita dopo il crollo del campanile e di parte della chiesa. Infatti, esso crollò il 22 ottobre 1980 travolgendo ed abbattendo l’abside ed il presbiterio, ricostruiti insieme a opere di consolidamento delle altre strutture nel 1998. Fra gli anni 1992-93 fu realizzato il nuovo altare, l’ambone e la cattedra del celebrante, nonché le vetrate policrome dell’abside, del transetto e delle finestre laterali. Seguì il restauro della facciata e delle decorazioni interne. La chiesa contiene sette tavolette dipinte da Gandolfino da Roreto all’inizio del Cinquecento: dopo essere state restaurate trovano posto nel presbiterio al di sotto dell’ancona dipinta raffigurante la Vergine in adorazione al Bambino con San Felice. Le tavole di Gandolfino sono tra le opere in cui l’artista denuncia il condizionamento dettato dalla pittura padana in particolare da Boccaccino. Notevole anche la cappella dedicata alla Madonna di Lourdes, mentre la cappella dedicata al Card. Bovone contiene un sarcofago con le sue spoglie.
Nei dintorni
Complesso di Santa Croce, Bosco M.go
Via Cremona, 15121 Alessandria
La cattedrale di S. Pietro della Diocesi di Alessandria è il rifacimento ottocentesco di una più antica chiesa romanica risalente al XIII secolo, demolita per volere di Napoleone Bonaparte. Si ebbe così una chiesa di stile neoclassico in contrasto con le parti conservate, ossia il voltone della navata centrale e le colonne. Il doppio stile fu eliminato fra il 1874-1879 con l’architetto vercellese Edoardo Arboreo Mella (1808-1884), giungendo all’attuale architettura in stile bramantesco con nell’incrocio dei due bracci. L’attuale decorazione risale al 1926-29, affidata a Luigi Morgari di Torino.
Nei dintorni
Chiesa di San Lorenzo, Chiesa di Nostra Signora del Carmine, Chiesa dei Santi Alessandro e Carlo, Chiesa di Santo Stefano, Chiesa di Santa Maria del Carmine, Chiesa di San Giacomo della Vittoria, Chiesa dei Santi Sebastiano e Dalmazzo, ex Chiesa di San Francesco, Palazzo Municipale (Palazzo Rosso), Palatium Vetus, Palazzo Cuttica di Cassine, Palazzo Ghilini, Teatro delle Scienze e Planetario.