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La Strada per Torino

La strada per Torino, racconta come, nel grande viaggio da Chambery a Torino (1578), la reliquia sia con buone probabilità transitata attraverso il Piccolo San Bernardo passando per Aosta, Ivrea e Ciriè.
In origine il pellegrinaggio di San Carlo era diretto in Savoia, a Chambery, quando Emanuele Filiberto di Savoia trasferì la reliquia a Torino, ufficialmente per agevolare il viaggio del Cardinale, ma sostanzialmente per stabilire in modo definitivo la sede della Sindone, che i Savoia consideravano il simbolo religioso di legittimazione della casata, nella nuova capitale. Da allora è custodita in Palazzo Reale, nella secentesca cappella della Sindone di Guarino Guarini.
Questo itinerario segue e coincide con la strada dei pellegrini e dei viandanti denominata Via Francigena.
Ad Aosta è possibile visitare il complesso della collegiata di Sant'Orso, già esistente nel V secolo, con tre navate e il campanile inglobato in quella centrale, a sinistra dell'ingresso. A questo periodo appartengono anche gli importanti affreschi di cui restano testimonianze nel sottotetto. All’interno si trova l'altare della Sacra Sindone, ornato da un'imponente macchina d'altare in legno: al centro la tela col Sacro Sudario mostrato da due angeli, a sinistra la Visitazione e a destra San Pantaleone.
Il Museo del Tesoro della cattedrale presenta poi una significativa selezione del patrimonio d'arte sacra della Valle d'Aosta, tra cui si nota un dipinto raffigurante la Vergine addolorata con la Sindone retta da due angeli del XIX secolo.
All’ingresso del paese di Issogne si trova invece la Chapelle du Sainte Sudarie, fondata probabilmente dal priore di Sant’Orso, Giorgio di Challant. La devozione della famiglia Challant alla Sindone era legata alla funzione di luogotenente della Savoia assegnata ai suoi esponenti, impegnati così quali custodi del castello di Chambéry e della Sainte-Chapelle, in cui era conservata la preziosa reliquia.
Il percorso prosegue al castello di Agliè con la cappella di San Massimo e la chiesa parrocchiale della Madonna della Neve dove è esposta una copia della Sindone a grandezza naturale, opera di Fantinus (1706), normalmente ospitata nella chiesa di Santa Marta e, ad Ivrea con la cattedrale di Santa Maria Assunta e la chiesa di San Nicola da Tolentino.

Via Sant'Orso, 14, 11100, Aosta, AO

Sorta fuori dalla cinta muraria dell'antica Augusta Praetoria, la Chiesa Collegiata dei Santi Pietro e Orso è la chiesa cittadina più importante dopo la cattedrale. E' annesso il celebre chiostro con capitelli istoriati del XII secolo.
Già esistente nel V secolo, la chiesa dei santi Pietro e Orso venne ricostruita all'epoca del vescovo Anselmo (994-1025), assumendo le dimensioni attuali, con tre navate e il campanile inglobato in quella centrale, a sinistra dell'ingresso. A questo periodo appartengono anche gli importanti affreschi di cui restano testimonianze nel sottotetto.

Nei dintorni

cattedrale di Santa Maria Assunta, Museo del Tesoro della Cattedrale - Aosta

Piazza Papa Giovanni XXIII, Aosta, AO

Il Museo del Tesoro della Cattedrale, aperto al pubblico nel 1984, è allestito negli spazi del deambulatorio e della vicina cappella delle reliquie. Custodisce ed espone capolavori d’arte antica, tra cui il prezioso dittico in avorio del 406 d.C. raffigurante l’imperatore Onorio, elementi architettonici di epoca romanica, due tondi di vetrata del XII secolo, preziose oreficerie (comprendenti reliquiari, croci processionali, mazze cerimoniali e vasi sacri), monumenti funerari di insigni personaggi della nobiltà e del clero valdostani, dipinti e sontuosi paramenti. Arricchiscono la collezione alcuni esemplari di scultura lignea e suppellettili devozionali provenienti da alcune parrocchie della diocesi.

Nei dintorni

cattedrale di Santa Maria Assunta, chiesa collegiata dei Santi Pietro e Orso - Aosta

Loc. La Colombiere, Strada Regionale, 4 11020, Issogne, AO

Sulla strada che collega Verrés a Issogne si trova una piccola cappella caratterizzata da una particolare architettura, col tetto che si prolunga oltre il corpo principale, formando una sorta di portico retto da due massicce colonne. Si tratta della più antica cappella valdostana dedicata alla Santa Sindone, la cui costruzione potrebbe risalire al tempo della sistemazione tardoquattrocentesca del castello. Ne farebbe fede lo stemma di Giorgio di Challant (1440 ca.-1509) che figura scolpito, accompagnato dal bastone priorale, sull’acquasantiera in pietra inserita in una delle suddette colonne.
L’edificio fu senz’altro eretto prima del discusso trasferimento della reliquia da Chambéry a Torino, essendo compreso le pré de Sainct Suero tra i beni di Renato di Challant inventariati nel 1565.

Nei dintorni

cattedrale di Santa Maria Assunta, Museo del Tesoro della Cattedrale - Aosta

Piazza del Castello, 2 10011, Agliè, TO

L'ideazione e la realizzazione della Cappella San Massimo sono riferibili a Filippo di San Martino. La costruzione viene avviata nel 1642 e prosegue ininterrottamente fino al 1657. Il progetto inizialmente prevedeva la realizzazione di due cappelle gemelle: una dedicata a San Massimo l'altra a San Michele. La realizzazione della Cappella è riferibile a Filippo di San Martino con progetto, seppure non documentato, di Amedeo di Castellamonte, architetto ducale alla corte sabauda e autore di tanta parte delle fabbriche rappresentative coeve.

Nei dintorni

chiesa di Santa Marta, chiesa della Madonna della Neve, Villa il Meleto (casa museo poeta Guido Gozzano) - Aglie'

Piazza de Castello, 4 10011, Agliè, TO

La chiesa parrocchiale della Madonna della Neve fu costruita a partire dal 1766 su committenza reale da Ignazio Birago di Borgaro.
La preesistente chiesa intitolata a Santa Maria dell’Annunciazione era stata eretta nella seconda metà del XVI sec., ma già cento anni dopo era in condizioni fortemente degradate, tanto che lo stesso Filippo di San Martino la fece consolidare nell’ambito dei lavori di realizzazione della propria residenza. Nel 1724 la comunità alladiese pensò di ampliarla, richiedendone il progetto a Costanzo Michela di Agliè e a Carlo Cappellaro di Mongrando.
La parrocchia della Madonna della Neve ospita, in concomitanza con l’ostensione della Santa Sindone, la copia della stessa, realizzata a grandezza naturale, opera del Fantinus e datata 1708, solitamente conservata presso la Confraternita di Santa Marta.

Nei dintorni

Castello: cappella di San Massimo, chiesa di Santa Marta - Agliè

Via San Savino,10015 Ivrea, TO

Il reperimento di resti romani durante l'edificazione della facciata ottocentesca del duomo, testimoniano la presenza di un tempio romano già nel I secolo a.C., che fu poi trasformato in chiesa cristiana tra il IV e il V secolo, quando venne istituita la diocesi di Ivrea. Questa chiesa presentava una pianta basilicale tipica delle chiese paleocristiane.
La decisione di ingrandire ed abbellire la struttura venne assunta dal vescovo Warmondo all’inizio del XI secolo. Della costruzione originaria si sono conservate alcune parti: l'abside, le due torri campanarie, il deambulatorio alle spalle del coro e la parte più antica della cripta. Tali strutture costituiscono una delle principali testimonianze dell'architettura romanica in Canavese

Nei dintorni

chiesa di San Nicola da Tolentino, chiesa del Monte Stella - Ivrea

Via Sant'Arborio Varmondo 32, 10015 Ivrea, TO

La Chiesa di S. Nicola da Tolentino, risalente al 1605, racchiude e conserva importanti e pregevoli opere d’arte. L’apparato decorativo murario dipinto con tecnica mista nel 1683, adorna vorticosamente tutta la chiesa. Si narra che un certo fra Giacobino solitario da Cremona venuto in Ivrea nel 1275 aprì, presso la Cattedrale una piccola cappella, decorandola, dedicata alla SS. Trinità. Nel 1399 costituì una confraternita dedicata alla SS. Trinità, Maria SS, San Giacomo. Nel 1446 San Nicola da Tolentino (morto nel 1305) venne canonizzato e la confraternita nel 1477 prese il suo nome.

Nei dintorni

cattedrale di Santa Maria Assunta, Seminario Maggiore - Ivrea

Via San Domenico, 28 10122, Torino, TO

Intorno alla metà degli anni Trenta del Novecento, la Confraternita del Santissimo Sudario decise di organizzare alcuni dei numerosi e preziosi reperti sulla Sindone in una mostra permanente, che venne inaugurata il 4 giugno 1936 alla presenza dell'arcivescovo di Torino, card. Maurilio Fossati. Il 15 aprile 1998 venne inaugurato il nuovo museo, posto nella attuale sede, ossia nella cripta della chiesa del Santissimo Sudario, alla presenza dell'arcivescovo di Torino, card. Giovanni Saldarini.
Il museo propone un percorso ricco e completo che illustra le diverse ricerche sindonologiche svolte dal Cinquecento ad oggi, cogliendone aspetti storici, scientifici, devozionali e artistici.

Nei dintorni

chiesa dei Santi Martiri, santuario della Beata Vergine della Consolata - Torino

Piazza San Giovanni, 10122, Torino, TO

La costruzione della fabbrica, attribuita al Vescovo Massimo, risale alla fine del IV secolo e inizio del V. Il progetto prevedeva uno sviluppo su un impianto di tre basiliche cristiane, contigue e comunicanti. Di fianco alla Basilica del Salvatore era stato eretto (1470) il campanile, tuttora esistente e indipendente rispetto alla cattedrale, voluto dal vescovo Giovanni Compeys d’Annecy, lo stemma del quale è visibile su una facciata. Nel 1490, per ordine del cardinale Domenico Della Rovere dei Signori di Vinovo, eletto Vescovo di Torino, si diede inizio ai lavori per la demolizione delle tre antiche basiliche e la costruzione di una nuova fabbrica. Il progetto fu affidato all’architetto e scultore Amedeo da Settignano.

Nei dintorni

museo diocesano, chiesa di San Lorenzo - Torino

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