Chiese a porte aperte
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Cattedrale di San Giusto
Diocesi di Susa ( sec. XI )
a. Piazza S. Giusto, 6 - Susa (TO)
La Basilica, consacrata nel 1027, divenne chiesa abbaziale del monastero benedettino maschile fondato dal marchese di Torino Olderico Manfredi, dalla moglie Berta e dal fratello Alrico, vescovo di Asti, il 9 luglio 1029. Essa è divenuta cattedrale della Diocesi di Susa nel 1772.
Un primo intervento di ampliamento dell’edificio, nel corso del quale esso fu sopraelevato e la facciata della chiesa venne addossata alla cinta muraria cittadina, risale al XII secolo. Un’altra campagna edilizia interessò l’area absidale, ricostruita in forme gotiche a partire dal 1321 a causa del pessimo stato in cui versava durante un periodo di decadenza economica dell’ente. Risale poi alla fine degli anni ‘80 del ‘400 la realizzazione delle guglie gotiche e del coronamento in cotto del campanile e dei pinnacoli della facciata, voluti dal cardinale Guglielmo d’Estouteville, abate commendatario di San Giusto. All’epoca tardobarocca è da assegnare la costruzione di buona parte delle attuali cappelle laterali. La decorazione attuale dell’edificio risale al 1863-1865, quando Edoardo Arborio Mella dispose i lavori volti alla restituzione della facies neogotica.
La facciata ha un profilo a capanna, caratterizzato da un portale lapideo di semplice fattura e da pinnacoli e archetti pensili in laterizio sulla sommità. Il fronte sud della Cattedrale è connotato dalla presenza dell’imponente torre campanaria, coeva alla prima campagna di costruzione dell’edificio. All’esterno sono presenti alcuni cicli affrescati risalenti ai secoli XII-XV: in una lunetta, sfalsata rispetto all’attuale porta laterale, si trova la Crocifissione, mentre sul portale del muro adiacente campeggia lo stemma del cardinale d’Estouteville. Sulla porta d’ingresso posta sulla facciata sud è raffigurata L’entrata di Cristo a Gerusalemme, mentre in corrispondenza del grande arco adiacente sono stati recuperati frammenti raffiguranti scene della Vita di San Mauro e figure di profeti. L’edificio si sviluppa secondo un impianto a tre navate coperte da volte a crociera. La navata centrale si conclude in un’abside semicircolare; quelle laterali si concludono in due cappelle. L’area presbiteriale risulta sopraelevata di alcuni gradini e al di sotto di essa vi è la piccola cripta dei vescovi. Sempre nell’area presbiteriale si colloca il coro, un esemplare rarissimo dell’arte dell’intaglio ligneo trecentesco, costituito da 18 stalli maggiori addossati all’abside e da parte degli stalli minori originari (alcuni sono stati adattati ad inginocchiatoio). Esso presenta sul frontone il tema della caccia mistica, rappresentazione derivata dai bestiari medievali, chiusa all’estremità da un cacciatore e da un angelo che suonano il corno e presenta una fuga di animali, ai quali si frappone una moltitudine di piccole figure mostruose a raffigurare un’allegoria simbolica del discernimento tra il bene e il male.
A ridosso del lato meridionale del transetto si colloca il Battistero, nel quale si trovano un crocifisso ligneo cinquecentesco e la grande vasca battesimale ottagonale risalente al XII secolo, scavata in un solo blocco di marmo verde di Cesana. Sul lato settentrionale del transetto si collocano invece la sacrestia e la sala capitolare, normalmente non visitabili; quest’ultima in particolare conserva l’altare marmoreo del XII secolo, firmato da Pietro da Lione.
Sono numerose le testimonianze d’arte presenti nella Cattedrale: data al tardo ‘400 il Trittico della Madonna col Bambino e i SS. Ugo di Lincoln e di Grenoble posta sull’altare delle reliquie e la grande pala con Storie di San Nicola custodita in sacrestia. Tra i prestigiosi arredi barocchi si citano la pala di Sant’Anna, opera di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, la pala dell’Immacolata Concezione attribuita ad Antonio Maria Viani, le statue dei SS. Pietro e Paolo alla Cappella della Crocifissione (1710) assegnate a Etienne Fodéré. Addossata alla parete della navata meridionale è inoltre da segnalare la statua lignea della Maddalena, che la tradizione locale ha identificato per lungo tempo con la contessa Adelaide di Susa.
Presso il Museo Diocesano di Arte Sacra è esposto il Tesoro della Cattedrale di San Giusto, di cui fanno parte un cofanetto reliquiario di manifattura barbarica (VII secolo), i picchiotti dell’antico portale della Cattedrale (1130 circa), il Trittico del Rocciamelone (1358) e la croce processionale di Johannes Bos (1360 circa).
La patrona principale della Diocesi di Susa è la Madonna del Rocciamelone, festeggiata ogni anno il 5 agosto con una solenne processione che, partendo dal Santuario Diocesano di Mompantero, giunge fino alla Cattedrale. La devozione per la Madonna del Rocciamelone, alla quale è dedicato l’altare posto nella cappella a destra dell’abside, ha origini medievali: essa è infatti legata alla posa sulla vetta del Rocciamelone del Trittico raffigurante la Vergine con il Bambino, S. Giorgio, S. Giovanni Battista e il donatore Bonifacio Roero, fatto realizzare da quest’ultimo a Bruges nel 1358. Sull’altare se ne conserva una copia, mentre l’originale è attualmente esposto al Museo Diocesano di Arte Sacra
Copatrono della Diocesi, e titolare della Cattedrale, è invece san Giusto, monaco dell’abbazia di Novalesa che, secondo la tradizione, fu martirizzato a Oulx dai Saraceni nel X secolo. Le reliquie del santo si conservano presso l’altare maggiore.
Significativo, a livello liturgico, è anche l’antico fonte battesimale posto nel battistero, una grande vasca in oficalce verde di Cesana, risalente al XII secolo e probabilmente proveniente dal Priorato di Santa Maria Maggiore, soppresso e chiuso al culto nel 1749. La forma della vasca è ottagonale: una tradizione risalente ad età apostolica affermava che il numero otto, pari alle persone salvatesi sull’arca di Noè, era allusivo al Battesimo, e per tale motivo si diede preferenza alla forma ottagonale per le vasche battesimali.
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Il bene sarà visitabile negli orari indicati salvo celebrazioni liturgiche
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Info
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- Cattedrale di Susa
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- Susa
- tipologia edificio
- Cattedrali
- indirizzo
- a. Piazza S. Giusto, 6 - Susa (TO)
- tel
- 0122/622053; 0122622640
- museo@centroculturalediocesano.it
- web
- www.centroculturalediocesa
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