Chapelle De Notre-Dame Des Fontaines

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Diocesi di Cuneo ( sec. XIV )

Vallon de la Madone, 06430 La Brigue, Francia

La cappella si trova nei pressi di La Brigue, in un’area circondata da boschi, tra il vallone del Mont Noir e il vallone di Bens, caratterizzata dalla presenza di sorgenti d’acqua, elemento che ha segnato la storia del luogo, in passato ultima tappa per l’approvvigionamento idrico potabile sull’alta via del sale. Menzionato per la prima volta in un atto notarile datato 17 novembre 1375, nei secoli successivi l’edificio con funzione di santuario subì alcune modifiche per accogliere il crescente numero di fedeli. Al XV secolo risale l’ampliamento della navata (13 x 7,2 metri) e la grandiosa campagna decorativa che, rispondendo ad un programma iconografico unitario e di grande impegno compositivo, è realizzata in momenti e da artisti diversi, interessando tutte le superfici interne: dalla parte più antica che coincide con gli affreschi del presbiterio (episodi della Vita della Vergine sulle pareti, gli Evangelisti sulla volta e i Dottori della Chiesa nel sottarco), da riferire ad un anonimo maestro noto con il nome convenzionale di Maestro di Luceram, al più innovativo ciclo della Passione che nel 1492 si sviluppa sulle pareti della navata, a partire dall’ingresso di Cristo a Gerusalemme fino al Giudizio Universale sulla controfacciata, ad opera di Giovanni Canavesio, artista itinerante, capace di spostarsi con disinvoltura lungo le principali strade di comunicazione tra la costa e l’entroterra. A Brigue il pittore piemontese rivela forti sollecitazioni di provenienza fiamminga, tedesca e savoiarda, in particolare è certo l’utilizzo di modelli tedeschi, riconosciuti nelle stampe pubblicate intorno al 1480 dal pittore Israel van Meckenem, per le prime quattro scene dei due registri della parete sinistra (Incoronazione di spine, Ecce homo, Pilato si lava le mani, Andata al Calvario). Ad una fase successiva, sempre ad opera di Canavesio, risalgono gli episodi della Vita della Vergine e dell’Infanzia di Cristo che completano sull’arco trionfale il complesso ciclo pittorico.
Nel XVIII secolo la navata fu rialzata e coperta da una volta a botte decorata con allegorie celesti affrescate da Gaetano Ruffi secondo il gusto dell’epoca.
L’edificio, riconosciuto monumento storico il 22 maggio 1951, è oggi di proprietà del Comune di La Brigue ed è utilizzato come sede per conferenze e concerti.

Le scene della vita di Cristo sono le più diffuse nell’arte di matrice Cristiana. Gli episodi ritratti sono tratti dai Vangeli canonici e tracciano la vicenda terrena del Cristo dall’Annunciazione dell’angelo alla Vergine fino all’Ascensione. A corredo delle scene della vita del Cristo e a corredo del percorso di salvezza annunciato dal Vangelo spesso è ritratto il Giudizio Universale, il quale è molto spesso ritratto al fondo delle navate delle chiese, presso l’uscita, a ricordare ai fedeli ciò che li attenderà alla fine dei tempi.
Anche la figura della Vergine è tra le più venerate nella liturgia cristiana cattolica e ortodossa e conseguentemente la rappresentazione della sua vita è tra le tematiche più presenti nella storia dell’arte e nei cicli affrescati presenti nelle chiese cristiane. I Vangeli canonici forniscono un quantitativo limitato di notizie relativamente alla figura della Madre del Cristo, mentre una maggiore fonte di ispirazione è giunta agli artisti dai Vangeli apocrifi e in particolare dal Protovangelo di Giacomo, databile al 150 circa: in quest’ultimo testo sono presenti le storie della nascita, infanzia e giovinezza di Maria. Dal Vangelo di Gamaliele (IV sec.) vengono invece attinti particolari legati al dolore vissuto dalla Vergine durante avvenimenti della Passione di Cristo, mentre i racconti della Dormitio Mariae (II-V sec.) narrano del trapasso e dell’Assunzione di Maria.