Chiesa dei Santi Sebastiano e Giovanni Decollato

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Diocesi di Fossano ( sec. XV )

Piazza Dotto 1, 12044 Centallo (CN)

La Chiesa Confraternita "La Bianca" in Centallo venne fondata il 27 agosto 1473. L'oratorio si affaccia sulla piazzetta Dotto, un tempo aperta sulla strada reale per Torino.
La Chiesa venne iniziata nel terzo decennio del XVII secolo fa e terminata solo ad inizio XVIII secolo. Nel 1671 venne richiesta, per la costruzione del coro, una consulenza a Giovenale Boetto di Fossano.
La facciata è barocca con il doppio ordine, l'ampio cornicione e la serliana. Internamente la chiesa è un aula rettangolare con due cappelle laterali. Sono presenti in Chiesa tele di buona qualità, degna di nota presso l'altare della cintura la tela raffigurante la Madonna tra Sant'Agostino e Santa Monica attribuibile al pittore cheraschese Sebastiano Taricco. Sull'altare dedicato all'Angelo Custode, è presente una tela in cui è raffigurato l'angelo custode nell'atto di soccorrere un bambino spaventato da un serpente alato, attribuibile al pittore Rocco Comaneddi, impegnato anche a Palazzo Reale a Torino, intorno al nono decennio del XVIII secolo e autore della pala del sacro cuore del Duomo di Fossano.
L'altare è barocco, in marmo policromo intarsiato, con colonne tortili, costruito grazie all'aiuto di Fiorenzo Zavatteri. A questa famiglia appartiene anche la statua lignea della Vergine della Cintura (con stemma della famiglia) risalente al XVIII secolo.
Di grande effetto scenografico è la cornice in stucco della grande tela seicentesca collocata in coro, che raffigura la Madonna in cielo tra San Sebastiano, San Giovanni Battista e San Fabiano. Probabilmente la cornice venne realizzata nella prima metà del XVIII secolo.

La Confraternita dei Santi Sebastiano e Giovanni Decollato è la più antica del paese. Il 27 agosto 1473 il vescovo di Torino, Giovanni di Campesio, concedette il permesso di costruire una cappella intitolata a San Sebastiano gestita dai disciplinati di abito bianco. Il movimento dei Disciplinati era nato a Perugia nel 1260 da Rainero Fasani dall'esigenza di rinnovamento della religiosità e si basava sulla flagellazione come strumento di espiazione dei peccati, da qui il termine di Battuti. Questo movimento si istituzionalizzò in confraternite, vale a dire associazioni di laici che si riunivano non solo per pregare e fare penitenza ma per offrire assistenza, garantendo in questo modo l'unica rete di solidarietà possibile allora. Molto importante era l'accompagnamento funerario dei confratelli che accumulavano meriti spirituali mediante le pratiche di penitenza (la disciplina) e le opere di carità. L'attività principale della confraternita di San Sebastiano era la gestione dell'ospedale capace di accogliere pellegrini e poveri, e dal 1620, grazie alla concessione di Carlo Emanuele I, poteva assistere e liberare un condannato a morte.
Negli Statuti della Confraternita pubblicati nel 1611, si legge che l'abito doveva essere di "tela grossa e semplice di color bianco", cinta da un cingolo di corda con sette nodi, in memoria del sangue di Cristo. L'abito veniva indossato durante le processioni e l'accompagnamento dei morti.