Chiese a porte aperte
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il mio itinerario
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Santuario di San Besso
Diocesi di Ivrea ( sec. XVII )
San Besso 10080 Campiglia Soana - To-
San Besso (III - VI secolo) è patrono della città di Ivrea con San Savino.
Non si hanno notizie certe sulla vita di San Besso; la tradizione vuole che egli fosse un soldato cristiano della legione tebea, guidata da San Maurizio e sterminata nel 286, per ordine dell'imperatore Massimiano ad Agaunum (l'attuale Saint-Maurice, nel Cantone Vallese - Svizzera). San Besso fu, sempre secondo la tradizione, fra quei sopravvissuti allo sterminio di Agaunum che si dispersero nelle zone alpine circostanti ed iniziarono una intensa opera di evangelizzazione dei montanari pagani. Besso avrebbe dunque abitato per qualche tempo nelle zone tra Campiglia Soana e Cogne, dedicandosi alla pastorizia.
La leggenda narra che un giorno alcuni ladri di bestiame invitarono Besso ad un banchetto preparato con carni rubate. Besso non mancò di ammonire quegli uomini disonesti i quali, pieni d’ira contro di lui, lo uccisero facendolo precipitare dalla rupe del monte Fanton. Il corpo del santo fu ritrovato da alcuni mercanti che lo trasportarono a valle dove venne loro trafugato da un oste di Ozegna e da questi collocato in una cappella del paese.
Sul finire del X secolo il marchese Arduino decise di trasferire le spoglie del martire dalla cappella di Ozegna alla cattedrale di Ivrea, dove si trovano ancora oggi. Sulla volta della chiesa parrocchiale di Valprato Soana un grande e particolareggiato affresco del 1872 raffigura San Besso. Nel dipinto, opera del pittore Roberto Benelli, per la prima volta il santo viene rappresentato con la pelle scura e con diversi dettagli che lo caratterizzano quale legionario tebano. Sempre nella chiesa parrocchiale di Valprato un altare ed una statua di San Besso permettono ai fedeli di onorare il santo soldato che avrebbe evangelizzato le genti della Valle Soana.
Il santuario presenta le caratteristiche tipiche dell'architettura alpina: la copertura in lastre di ardesia, la struttura in pietra da concio, l'ampio pronao sulla facciata che offre riparo ai viandanti e ai pellegrini.
Le prime notizie documentate del culto cristiano di San Besso risalgono al 1647, anno in cui durante una visita pastorale, Monsignor Asinari descrive lo stato del Santuario.
Sotto la roccia del monte Fanton sono presenti due cappelle: la prima è datata 1548 ed è costruita interamente sotto la parete rocciosa, la seconda, più ampia, è datata 1618. Dal 1660 le due costruzioni vengono accorpate ed ampliate; i lavori terminati nel 1669 avvicinano di molto l’antico edificio alla forma odierna. Nei secoli successivi vengono apportate ulteriori modifiche anche grazie alla diffusione del culto del martire. Per accogliere i numerosi pellegrini vengono ampliati i locali e tra il 1857 e il 1859 l'edificio assume la forma attuale e riceve la benedizione solenne da Monsignor Moreno.
In epoca recente, grazie a contributi pubblici e a donazioni private, si effettuano ulteriori lavori di restauro voluti dall’allora parroco di Ronco, Valprato ed Ingria Monsignor Lorenzo Babando (01/05/1930 - 13/05/2009).
Ad oggi il santuario assume un'importanza turistica oltre che religiosa ed è meta di escursioni e percorsi naturalistici.
I restauri in corso (a cura di Patrizia Gili - Restauratrice)
Dal 2020 ogni anno nel mese di luglio presso il santuario di San Besso viene portato avanti, da un’ equipe di restauratori, un importante e complesso intervento di restauro autorizzato dalla Soprintendenza di Torino, progettato e diretto dalla restauratrice Gili Patrizia e dall'Architetto Alessandro Gastaldo Brac. Per esigenze finanziarie il restauro è stato suddiviso in più lotti con la finalità di riportare alla luce le decorazioni ottocentesche su tutta la volta della chiesa.
Il santuario fu costruito nel XVII secolo e completato nel 1669; importanti lavori furono eseguiti nel 1857 e nel 1985. La chiesa dopo l'edificazione ha subito numerosi interventi a seguito dei quali la decorazione ad affresco è stata completamente coperta.
In base alla testimonianza fotografica delle decorazioni originali è stato possibile intraprendere una campagna di saggi stratigrafici per accertare la presenza degli affreschi su tutta la volta della chiesa e dare avvio al restauro. La prima operazione è stata la rimozione di due strati: il primo strato verde- azzurro e l'ultimo bianco realizzato indubbiamente dopo la seconda metà del Novecento e di natura sintetica. I due strati di tinteggiatura erano ben adesi all'affresco pertanto la loro rimozione è stata particolarmente complessa: è stata eseguita con mezzi meccanici e impacchi di soluzioni addensate con polpa di carta per facilitare la rimozione. In seguito al ciclo di descialbo si è proceduto con la pulitura della pellicola pittorica prima a secco per mezzo delle spugne “whishab” e poi con impacchi di carbonato d’ammonio con interposizione di veline e risciacqui con acqua demineralizzata.
Tutte le vecchie stuccature sono state completamente rimosse perché realizzate con malta cementizia e quindi altamente dannose ai fini conservativi perché il cemento non permette la traspirabilità dei muri antichi e favorisce la formazione dei sali; successivamente le lacune di intonaco sono state risarcite con stuccature a base di calce e sabbia silicea selezionata in base alla granulometria dell'intonaco originale.
E’ stato necessario effettuare i consolidamenti di profondità in molte zone della volta soprattutto in corrispondenza delle vecchie crepe.
La reintegrazione pittorica è stata realizzata con gli acquerelli e, in alcune zone, con calce e terre naturali per garantire una corretta lettura dell'insieme.
Vista l'ubicazione della chiesa il restauro è particolarmente complesso a livello organizzativo, ma grazie alle competenze e alla disponibilità dei restauratori che ogni anno soggiornano per un mese intero al rifugio, i lavori sono a buon punto: quasi tutta la volta è completata ed è possibile ammirare l' articolata decorazione caratterizzata da simboli cristiani, effigie di vescovi, elementi floreali e ripartire architettoniche.
Il Santuario di San Besso fa capo alla Parrocchia di San Silverio di Valprato Soana.
Il 10 Agosto ed il 1° dicembre (festa liturgica di San Besso) di ogni anno il santuario è meta di fedeli che salgono fin qui in pellegrinaggio da tutto il Canavese e dalla vicina valle di Cogne.
Dopo le funzioni religiose del 10 agosto e del 1° dicembre la statua del santo viene portata in processione compiendo un giro attorno al grande monolite del monte Fanton, a ridosso del quale il santuario è incastonato.
A portare in processione la statua sono i vincitori dell’asta che si svolge prima dell'inizio della messa sul sagrato del santuario ed a cui partecipano sia i pellegrini provenienti dalla Valle Soana che quelli provenienti da Cogne.
Dopo la processione la festa prosegue attorno al Santuario con momenti di convivialità.
Da maggio ad ottobre il santuario è aperto su prenotazione; per visite guidate e liturgie contattare:
Associazione Amici di san Besso:
Ivo cell. 3474235991
Adriano cell. 0039 3405938951
Evelina cell. 3477803982
Don Gian Paolo Bretti - Parrocchia di Valprato Soana
cell. 329 806 29 90;
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Liens externes
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Pagina facebook del Santuario di San Besso a cura dell'Associazione Amici di San Besso
https://www.lovevda.it/it/banca-dati/7/itinerari-dello-spirito/cogne/cogne-lillaz-santuario-di-san-besso/2868
Pagina dedicata al Santuario di San Besso a cura dell'Assessorato al turismo, sport e commercio della Valle d'Aosta
Accessibilité
Site ouvert sous réservation
Da maggio ad ottobre il santuario è aperto su prenotazione; per visite guidate e liturgie contattare:
Associazione Amici di san Besso:
Ivo cell. 3474235991
Adriano cell. 0039 3405938951
Evelina cell. 3477803982
Don Gian Paolo Bretti - Parrocchia di Valprato Soana
cell. 329 806 29 90;
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Da maggio ad ottobre il santuario è aperto su prenotazione
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