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Chiesa di san Colombano
Diocesi di Vercelli ( sec. XII; XV; XX )
Piazza della Chiesa, 28061, Biandrate, Novara
La parrocchiale di san Colombano ha origini antiche come testimonia la sua dedicazione al monaco irlandese, ma queste tracce sono leggibili solo in parte a causa dei numerosi interventi che ne hanno stravolto la struttura originale.
Dopo la distruzione di Biandrate nel 1168 ad opera della lega Lombarda, la Canonica di San Colombano acquisisce sempre più importanza come centro religioso rispetto all’antica Pieve di Santa Maria, situata più vicino a Vicolungo, diventando nel 1224 a tutti gli effetti Parrocchia di Biandrate, e soppiantando quella più antica.
Viene citata per la prima volta in una pergamena del 1167 “[...] in castro Blandrati iuxta ecclesia Sancti Columbani” ed era inserita ai margini della cinta muraria del Castello dei Conti di Biandrate, probabilmente ad uso privato; i resti di poderose mura e le fondamenta di una torre che sono ancora visibili nell’area della parrocchiale, fanno supporre che l’antica chiesa fosse inglobata nel Castrum dei Conti. Citata in origine come Cappella, nel 1420 e 1444 viene definita Collegiata.
La parrocchiale si presenta senza il consueto sagrato antistante la facciata; l’ingresso della chiesa è rivolto ad oriente. Per accedere all’edificio sacro bisogna percorrere l’androne voltato fino alla terza campata. Questa struttura è l’unica testimonianza visibile della chiesa più antica prima che le grandi trasformazioni del XVII secolo ne stravolgessero la forma.
Le prime tre campate sono coeve, mentre la quarta campata, verso la casa parrocchiale, è stata aggiunta successivamente. L’aggiunta dell’ultima campata potrebbe essere stata motivata allorché nel XV secolo si decise di ospitare e venerare le reliquie di San Sereno edificando una cappella al piano superiore. Il tiburio ottagonale che si sopraeleva potrebbe essere stato aggiunto in questa fase.
La struttura ottagonale è in mattoni pieni e si appoggia sui pilastri del portico inferiore; probabilmente era stata affrescata nella metà del XV secolo, così come il portico inferiore, in quanto gli affreschi strappati e collocati in parete hanno le stesse caratteristiche formali quattrocentesche.
L’interno presenta un ampio presbiterio con un affresco sulla volta raffigurante San Colombano in ginocchio di fronte alla Trinità, attribuito alla scuola del Tiepolo. Le due cantorie ottocentesche, poste ai lati dell’altare maggiore, ospitavano la scuola di canto e l’organo restaurato diverse volte.
In capo alla navata di destra è situata la cappella della Madonna del Rosario, con pala d’altare raffigurante la Madonna seduta in trono, affiancata da un angelo che le porge un vassoio con la corona del Rosario. La cappella fu restaurata nel 1906.
Segue, a lato, la cappella di San Giuseppe, la cappella di Sant’Antonio da Padova, costruita tra il 1816 e il 1817.
Il 22 novembre 1912 fu inaugurata la grotta di Lourdes, opera di Ravasio Guelfo di Bergamo.
In capo alla navata sinistra comprendono un grande Crocifisso; segue la cappella dell’Addolorata eretta nel 1920; alle pareti pitture di Degiorgi del 1907; sotto la mensa dell’altare la statua del Cristo deposto dalla Croce. L’ultima cappella è dedicata al Sacro Cuore.
BIBLIOGRAFIA
ORSENIGO, Riccardo. Vercelli Sacra, Vercelli 1909
Archivio storico dell’Arcidiocesi di Vercelli
Il culto per San Sereno, molto caro agli abitanti di Biandrate, ha origine con il ritrovamento del corpo del santo e il suo trasporto nella chiesa di san Colombano nel XIV secolo; negli statuti di Biandrate, risalenti al 1395, sono autorizzati giochi in occasione della festa di San Sereno. È plausibile quindi pensare che esistesse già dal XIV secolo una cappella in suo onore. A riprova di ciò, esistono due affreschi quattrocenteschi posizionati nelle pareti perimetrali dello scurolo, ma strappati dalla posizione originaria e cioè dalla cappella del Santo.
Nel XVII secolo il culto di San Sereno fu rinnovato con nuovo fervore anche in seguito alla particolare devozione di Don Alfonso de Idiaquez, conte di Biandrate: nel 1610 avvenne la prima ricognizione ufficiale del corpo del Santo e nel 1630 in seguito al dilagare della peste i Biandratesi fecero voto di solenne cerimonie e riconoscimenti in caso di salvezza. Questa promessa si concretizzò e il culto di San Sereno dilagò anche nei vicini villaggi. Anche la cappella venne trasformata ed abbellita e un nuovo ciclo di affreschi seicenteschi che rappresentano la vita di San Sereno decorano il tiburio ottagonale; nel 1678 furono prelevate le ossa del Santo per essere riposte nella nuova urna artistica voluta da Antonio Silva Conte di Biandrate.
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