Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?
Chiesa di San Pietro
Diocesi di Alba ( sec. XIII; XVII; XVIII )
Via San Pietro 15, 12062, Cherasco, CN
Passeggiando per le vie del centro storico di Cherasco, tra palazzi porticati ed edifici di antica origine che conservano ancora le tracce del Medioevo e i segni dei rimaneggiamenti successivi, si può scorgere la parrocchiale di San Pietro, la più antica tra le chiese di Cherasco. La sua prima attestazione risale al 1259, anno in cui si presentava in fase di costruzione. Dell’edificio originario sono ancora visibili la facciata e il campanile tardo-romanico, nella cui base interna si può ammirare l’affresco con la Crocefissione della metà del XIV secolo. La facciata “a vento”, in laterizio, conclusa con taglio orizzontale, manifesta il riuso degli spogli antichi nell’architettura medievale. I marmi romani provenienti dalle rovine dell’antica Pollentia si integrano con le numerose sculture d’età romanica attribuite all’antica chiesa di S. Pietro di Manzano. La sua composizione è dominata dalla loggia su colonnine ed è animata dal decorativismo delle scodelle smaltate e dalle teste di ermette marmoree di soggetto dionisiaco. Attraverso i tre portoni settecenteschi si accede all’interno ad impianto longitudinale con tre navate, la cui volta centrale fu affrescata da Rodolfo Morgari a fine ‘800. Tra XVII e XVIII secolo furono aggiunte le dodici cappelle laterali. Entrando, nella prima cappella a sinistra vi è il battistero con la tela di Giovanni Taricco rappresentante Il battesimo di Gesù. A seguire, meritano attenzione la terza cappella della Madonna di Loreto, opera di Giovanni Tommaso Carlone del 1659 dove è custodita la statua in marmo bianco di Carrara della Madonna col Bambino e la quarta dedicata alle Anime del Purgatorio con l’affresco nella volta di Lorenzo Lajolo raffigurante Tre arcangeli che ostendono la Sacra Sindone in cielo datato 1929. Secondo le fonti storiche tra il 1610 e il 1742 l’altare era intitolato alla Sacra Sindone. Di questa dedicazione sindonica però resta testimonianza soltanto fino al 1756, allorché risulta mutata in San Rocco e San Lorenzo. A testimonianza della seicentesca intitolazione nel 1929 il pittore Lorenzo Lajolo di Aqui Terme (1877-1947) esegue l’affresco sulla volta della cappella restaurata. La tipologia del soggetto sindonico, con tre angeli ostensori in cielo, si rifà alla tradizione avviata dal duca Carlo Emanuele I di Savoia. La pala seicentesca con oggetto il “Sacro lino” è attualmente irreperibile.
Nella sesta cappella il gruppo scultoreo dell’Addolorata di Carlo Giuseppe Plura e alle pareti la cinquecentesca tela della Presentazione al tempio e la Crocifissione di Sebastiano Taricco. L’altare maggiore tardo barocco, in marmo, è ornato dalla tela con la Crocifissione di San Pietro di Giovanna Maria Taricco, figlia di Sebastiano. Tra le cappelle a destra citiamo quella di S. Margherita e della Natività di Maria Vergine con le rispettive tele di P. P. Operti. Quest’ultima e la cappella di San Sebastiano, vicino all’ingresso, mostrano ancora i motivi decorativi settecenteschi di Nicola Dallamano.
La chiesa di San Pietro è un collettore di antichi villaggi, comunità e opere di diversa provenienza. Con la fondazione di Cherasco, nel 1243, confluirono nella nuova città nuclei di popolazione da diversi altri centri, come Manzano, Monfalcone, Fontane, Cervere, che vi trasferirono le loro chiese, mantenendone l’intitolazione e riutilizzandone i materiali edilizi. Il culto di San Pietro, già venerato nella zona di Manzano, fu così portato nel concentrico, nel quartiere dove avrebbero avuto la residenza i signori de Manzano. La nuova chiesa venne quindi costruita non solo con la stessa titolazione ma anche con i materiali di reimpiego della più antica chiesa di San Pietro. Qualche secolo dopo, in seguito alle soppressioni napoleoniche di chiese e ordini religiosi, confluirono in San Pietro opere pittoriche di diversa provenienza. Tra queste, due grandi tele dalla chiesa della Maddalena e attualmente ospitate nella cappella del Sacro Cuore. Si tratta del “San Domenico in Soriano” di Sebastiano Taricco e del “San Girolamo di P. P. Operti. Proveniva, invece, dalla distrutta chiesa di San Biagio la grande tela con “Il miracolo di San Biagio”attribuita all’Operti, oggi collocata nella cappella della Natività insieme a un’ “Apparizione della Vergine e San Luca”, un tempo appartenuta alla chiesa di San Gregorio. Da qui giunsero anche la “Madonna con i Santi Stefano e Francesco” e “La Trinità” sistemate ai lati della cappella di San Sebastiano. La chiesa di San Pietro conserva, dunque, le testimonianze del passato e delle molteplici devozioni locali.
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