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Cattedrale di San Giovanni Battista
Diocesi di Torino ( sec. IV; XVII )
Piazza San Giovanni - 10100 Torino
La fabbrica della cattedrale, attribuita al vescovo Massimo, risale alla fine del IV secolo.
Il progetto originario prevedeva uno sviluppo su un impianto di tre basiliche cristiane, contigue e comunicanti, dedicate a San Salvatore, Santa Maria e San Giovanni Battista. Quest’ultima era la principale e la sua origine si fa risalire all’età longobarda. Il Museo Diocesano, visitabile nei sotterranei del duomo, custodisce i resti archeologici di questi antichi edifici.
Nel 1490, per ordine del cardinale Domenico Della Rovere dei signori di Vinovo, si diede inizio ai lavori di demolizione delle tre antiche basiliche e alla conseguente edificazione di una nuova fabbrica su progetto dello scultore e architetto Amedeo da Settignano, detto Meo del Caprina, che portò in Piemonte le nuove forme del Rinascimento.
Bianca di Monferrato, reggente di casa Savoia, nel 1491 posò la prima pietra e il 21 settembre 1505 la cattedrale fu consacrata.
Torino, divenuta capitale del Ducato Sabaudo nel 1563, accolse la Sindone nel 1578, e nel corso del Seicento si decise di ampliare il duomo col fine di creare un ambiente degno per poterla ospitare. Nel 1649 venne interpellato Bernardino Quadri, giunto a Torino alla corte di Carlo Emanuele II, ma il suo progetto non fu accettato. Nel 1667 fu allora chiamato Guarino Guarini, già impegnato nella Real Chiesa di San Lorenzo, poco lontana dal Duomo, che nel l668 diede avvio alla realizzazione della Cappella della Sindone. La cupola, i cui lavori durarono 28 anni, fu conclusa nel 1694.
Il duomo fu danneggiato gravemente nel corso dell’incendio dell’aprile 1997 distruggendo molta parte dell’opera guariniana. La Sacra Reliquia è stata portata in salvo dai vigili del fuoco. Grazie alla riapertura dell’antica cava di marmo nero di Frabosa, le decorazioni distrutte dall’incendio vengono ora ricostruite con lo stesso materiale scelto da Guarino Guarini della seconda metà del Seicento. Da allora è stata realizzata la nuova teca per preservare la Sindone da possibili danni.
FACCIATA E TORRE CAMPANARIA
La facciata mostra forme geometriche semplici ed è rivestita in pietra dai toni chiari proveniente dalle cave di Bussoleno. Al centro del timpano si trova, scolpito nel marmo, lo stemma di Domenico Della Rovere, composto da un albero di quercia, un cappello cardinalizio e una croce. Il nome del vescovo committente, che era cardinale del titolo di San Clemente a Roma, ricorre sopra i portali. Le eleganti decorazioni rinascimentali presentano la figura di Dio Padre, di Cristo, di angeli musicanti e di san Giovanni Battista.
La torre campanaria, dedicata a Sant’Andrea, fu edificata tra il 1468 e il 1470 per volontà del vescovo Giovanni di Compeys, appartenente a una prestigiosa famiglia di origine savoiarda.
A partire dal 1491, a seguito dell'atterramento delle tre chiese paleocristiane che un tempo occupavano il sito, la torre assunse la funzione di campanile della cattedrale ed era ad essa collegata tramite una galleria, ora accessibile dal Museo Diocesano.
Con l'inizio del Seicento la struttura fu restaurata e consolidata, mentre un secolo dopo l'architetto Filippo Juvarra lavorò al progetto del coronamento. Secondo il disegno juvarriano la torre avrebbe dovuto essere completata da una cupola, che non fu però mai realizzata.
POLITTICO DELLA COMPAGNIA DEI CALZOLAI
Il polittico della Compagnia dei Calzolai, conservato nella cappella dei Santi Orso, Crispino, Crispiniano e Teobaldo, faceva parte dell’arredo del duomo voluto dal vescovo Domenico Della Rovere a partire dal 1491.
Il polittico si compone di diciotto tavolette di cui otto dipinte su entrambi i lati, attualmente inserite in cornici in stucco sulle pareti e sul catino della cappella, che verosimilmente in origine facevano parte delle ante e forse di una seconda predella. E’ probabile che questa trasformazione sia da ricondursi al 1669-1670 quando in occasione di lavori di risistemazione della cappella anche il polittico è stato modificato.
Esse raccontano la storia dei santi Crispino e Crispiniano ed erano visibili solo nei giorni festivi, occasione in cui le ante venivano aperte per mostrare il polittico. Una volta chiuse era visibile l’immagine feriale dei Santi e del committente.
La parte centrale è composta da cinque elementi: una tavola centrale raffigurante la Madonna col Bambino, due tavole laterali con i quattro Santi, Crispiniano e Orso a sinistra, Teobaldo e Crispino a destra, un coronamento con tre storie relative alla nascita di Cristo e una predella con cinque scene della Passione.
L’opera secondo studi recenti è da attribuire a Defendente Ferrari e Giovanni Martino Spanzotti ed è databile tra il 1498-1504.
Gli interventi di restauro della cappella e dell’opera avvenuti in tempi recenti hanno permesso di ridare piena leggibilità al polittico dei Calzolai.
L'ADEGUAMENTO LITURGICO
L’adeguamento liturgico della cattedrale è frutto di una diretta partecipazione dei cardinali torinesi. A partire dal 1978, infatti, dopo l’Ostensione della Santa Sindone, si vede un primo allestimento a cura degli architetti Maurizio Momo e Giuseppe Bellezza. Danneggiato durante l’incendio del 1997, il presbiterio viene provvisoriamente riallestito per le ostensioni del 1998 e del 2000, per giungere ad un rinnovato assetto definitivo nel 2004.
Il nuovo allestimento conferma i criteri progettuali già utilizzati nel 1978 a cui sono stati aggiunti gli arredi liturgici, in bronzo, opera dello scultore Mario Rudelli.
L’altare, di forma quadrangolare, presenta tutti e quattro i lati scolpiti con la rappresentazione della cena di Emmaus (Lc. 24, 13-26).
L’ambone, collocato a destra dell’altare, presenta un chiaro carattere monumentale ed è decorato con l’annuncio della Resurrezione alle donne; al centro la rappresentazione del Velo sindonico.
La cattedra episcopale, coperta da una sorta di drappeggio, è ornata dalle figure dei Santi della Chiesa torinese (San Giovanni Battista, patrono di Torino, San Massimo, primo Vescovo di Torino; la Consolata, patrona della Diocesi); sullo schienale l’immagine della colomba, simbolo dello Spirito Santo.
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Info
- cattedrale
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