Doni e donatori tra Alba e le confraternite del Roero
L’itinerario “Doni e donatori” ha inizio da Alba, col Museo diocesano e la cattedrale di San Lorenzo e si articola nel territorio del Roero, toccando le chiese confraternali di Corneliano d’Alba, Castagnito, Guarene, Canale e Monteu Roero.
Qui, generazioni di laici hanno attuato un’organizzazione comunitaria di “cura”, dove in modo partecipativo e di responsabilità diffusa si sono generate varie forme di solidarietà e di dono.
Storie di donne e uomini impegnati non solo in azioni di assistenza ai bisognosi, ma anche attivi committenti di edifici sacri e opere d’arte.
Il racconto, on-line e on-site, intreccia luoghi storici, istituzioni, espressioni artistiche e tasselli di vita delle “comunità curanti”, di ieri e di oggi.
Piazza Rossetti, 12051 Alba
"Doni e donatori tra Alba e le confraternite del Roero"
Il Museo Diocesano ospita la mostra “Una comunità che dona. Un cammino attraverso i secoli” realizzata nell’ambito del più ampio progetto promosso dall’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia di Culto della CEI in concomitanza con il Giubileo 2025.
L’esposizione focalizza - attraverso alcune opere d’arte - il tema del dono, del coinvolgimento delle comunità nel ruolo di committenti di oggetti d’arte sacra e nell’impegno per la cura del patrimonio ecclesiastico.
Da qui, il percorso si espande nel territorio del Roero, con la visita di alcune chiese confraternali che ben testimoniano l’impegno della comunità laica di ieri e di oggi, per la cura e la valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico.
Via Lemonte, 12040, Corneliano d'Alba
"Doni e donatori tra Alba e le confraternite del Roero"
La chiesa di San Bernardino è stata per secoli curata dalla confraternita maschile dei Battuti Bianchi. La pala d’altare appesa alla parete di fondo dell’aula testimonia il coinvolgimento diretto dei confratelli nella committenza dell’opera. Nella parte alta della tela è la Madonna col Bambino, affiancata dai santi Bernardino e Carlo Borromeo nell’atto di presentare alla Vergine due battuti, abbigliati secondo la tradizione con saio e cappuccio sul capo.
L’opera, datata tra il 1620 ed il 1625, è riferita al pittore saviglianese Giovanni Antonio Molineri.
Non lontano dalla chiesa di San Bernardino, la confraternita femminile votata a sant’Elisabetta d’Ungheria, trova la sua sede nell’omonima chiesa.
Piazza XI Febbraio, 12050 Castagnito
"Doni e donatori tra Alba e le confraternite del Roero"
La chiesa dello Spirito Santo fu costruita per volere dei confratelli castagnitesi ad inizio Settecento. L’interno presenta tre altari curati dalle compagnie maschili e femminili. Il forte impegno del sodalizio femminile, le Umiliate, si riscontra per gli altari laterali dedicati l’uno a sant’Anna e l’altro a sant’Elisabella d’Ungheria.
Durante le processioni le Umiliate indossavano il tradizionale abito di rairola cruda color giallo chiaro con una cintura di corda stretta a vita.
L’attenzione della comunità locale per la chiesa è dimostrata dall’impegno per la valorizzazione e alcuni interventi di restauro.
Tra il 2024 e il 2025, grazie al supporto di finanziamenti pubblico-privati e azioni di colletta, è infatti stata restaurata la primigenia pala dell’altare di santa Elisabetta d’Ungheria.
E’ possibile ammirare l’opera visitando la confraternita.
Piazza Roma, 12050, Guarene
"Doni e donatori tra Alba e le confraternite del Roero"
La chiesa dell’Annunziata è espressione della devozione di uomini e donne, confratelli e consorelle che tra Sei e Settecento sono stati mecenati di questo importante edificio, opere d’arte, preziose suppellettili, oggetti processionali e paramentali.
Sono tante le storie al femminile raccontate nei documenti d’archivio, di consorelle devote a santa Elisabetta d’Ungheria - dipinta su una delle pale d’altare - che danno conto di iniziative di cura per l’Annunziata e di impegno a favore del bene comune.
La storia di questo luogo si intreccia inoltre con le vicende della famiglia dei conti Roero, in particolare con le figure di mons. Giuseppe Roero e di suo nipote, Carlo Giacinto Roero.
L’affezione per l’Annunziata si è protratta nei secoli ed è giunta fino ad oggi: grazie a tante donazioni di fedeli, cittadini, turisti, e a contributi pubblico-privati, nel corso degli ultimi anni sono stati possibili diversi restauri, tra cui due stendardi processionali e quattro paramenti seicenteschi propri della confraternita, esposti in chiesa.
Piazza San Bernardino, 12043 Canale
"Doni e donatori tra Alba e le confraternite del Roero"
La chiesa di San Bernardino viene costruita nelle forme attuali – che sostituiscono un più antico edificio – ad inizio Settecento grazie alle elemosine della comunità locale.
La forte esigenza di rispondere ai bisogni cultuali della popolazione è testimoniata dalla ricchezza della ritualità, espressa in forme artistiche e liturgiche di cui resta testimonianza nelle opere d’arte, nei documenti archivistici e nella tradizione orale. Di particolare bellezza l’ovale che funge da pala d’altare appesa nel presbiterio che ritrae la Madonna con san Bernardino.
La rilevanza della chiesa si esplica anche nel ruolo sociale che ha svolto nel corso dei secoli. Ad essa facevano infatti capo due compagnie religiose che sul volgere del Seicento contavano oltre trecento iscritti: quella degli uomini detti “batù bianc”; quella delle donne dette Umiliate che vestivano di abito giallo con cintura.
Via Umberto I, 12040, Monteu Roero
"Doni e donatori tra Alba e le confraternite del Roero"
La chiesa di San Bernardino, oggi ristrutturata e riportata alla sua antica bellezza, esprime la fede e l’impegno dei laici.
Testimonianze d’archivio mettono in luce il forte ruolo ricoperto dalla compagnia femminile, le cosiddette Umiliate. A loro spettava la cura dell’altare dell’Immacolata Concezione, incarico che hanno svolto con cura e determinazione, spesso scontrandosi con la compagnia maschile, i Battuti bianchi, che poco gradiva l’autonoma amministrazione economica delle donne per questi interventi.
L’affezione per la chiesa di San Bernardino è dimostrata anche dalla comunità di oggi che in più occasioni si è spesa a favore del restauro e della valorizzazione dell’edificio: nel 2018 si è compiuto l’importante recupero del contraltare ligneo, addossato alla parete di fondo della chiesa, e della tela con l’Assunzione della Vergine.
Più recentemente, tra il 2024 e il 2025, è stata invece restaurata la pala raffigurante la Madonna del Carmelo affiancata da due carmelitani, e i santi Carlo Borromeo e forse Nicolao. La tela proviene dalla vicina chiesa parrocchiale.