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Santuario della Madonna dei Boschi

Diocesi di Cuneo ( sec. XII; XV; XVI )

Un sito di antica devozione racchiude al suo interno preziosi cicli di affreschi databili dal XV al XVI secolo, tra cui un Giudizio Universale.

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Santuario della Madonna del Tavoletto

Diocesi di Alba ( sec. XVII; XVIII; XX )

Diocesi di Alba, Sommariva Perno, Madonna del Tavoletto, XVII-XVIII-XX secolo, santuario

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Santuario di San Chiaffredo

Diocesi di Saluzzo ( sec. XIV )

Le origini della devozione saluzzese per san Chiaffredo, martire della Legione Tebea, risalirebbero al 18 novembre dell’anno 522, con il ritrovamento, da parte di un contadino, della sua tomba, proprio nel luogo in cui oggi sorge il celebre Santuario.

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Sistema Museale Diocesano

Diocesi di Susa

Sistema Museale Diocesano. Costituito dalla rete di musei ecclesiastici, coordinati dal Museo Diocesano di Arte Sacra di Susa, raccoglie ed espone il patrimonio di arte sacra della Valle di Susa.

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ex Convento di San Francesco (Certosa 1515)

Diocesi di Susa ( sec. XVI )

Nella chiesa conventuale dell'ex Convento di San Francesco (oggi Certosa 1515) si conservano tracce dell’originaria decorazione ad affresco cinquecentesca.

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Rinascimento

Rinascimento

Il Rinascimento subalpino è frutto tardivo, che maturerà nel Cinquecento appassendosi nel secolo successivo, quando moduli tardo manieristici figurano ancora nell’arte dei Castellamonte e dei loro collaboratori luganesi. I piemontesi erano affezionati al gotico, alla scultura decorativa, alla pittura brillante di Jaquerio. Il Coro di Staffarda (ora per lo più al Museo Civico di Torino) vede il passaggio dal sublime intaglio tardogotico a prime incerte prove di prospettiva. Eccezione straordinaria è il Duomo di Torino, che è opera d’importazione toscana, dovuta ad un settignanese, e che presenta la tipica facciata ad edicola a doppio ordine con volute laterali, che si ritrova a Roma in Sant’Agostino e Santa Maria del Popolo. Lo stesso può dirsi di Santa Croce a Boscomarengo, mentre risultano più ancorate al territorio Saluzzo, Saliceto e Revello, zona in cui dipinge un atipico leonardesco: Hans Clemer, maestro anche più di Gandolfino di Roreto e accanto al più centro italiano dei piemontesi, Macrino d’Alba.

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