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Santuario della Madonna della Divina Provvidenza
Diocesi di Fossano ( sec. XIX )
Fossano, piazza Madonna della Provvidenza, 9
Nella località dove ora sorge il Santuario, era solito condurre le bestie al pascolo un povero sordomuto di volgare aspetto e bassa statura, vestito con un rozzo saio. Nessuno si curava di lui ma l’ 8 maggio del 1521 Bartolomeo vide venirgli incontro una Signora vestita di bianco, che si accostò a lui con affetto materno e benedicendolo gli donò la parola. Gli disse poi di recarsi in Fossano ad annunciare la giustizia di Dio e ad avvisare che ci sarebbero stati grandi flagelli sen non si faceva penitenza .
Ciò detto la Signora scomparve e Bartolomeo corse a raccontare l’avvenimento. I suoi conoscenti udendolo parlare rimasero sconvolti e i più buoni lo spinsero a compiere la missione che gli era stata affidata.
Bartolomeo così si recò per le vie della città a farsi proclamatore di penitenza e ad inviare i cristiani a lasciare la via del peccato, minacciando i castighi di Dio. Ma non fu ascoltato ed egli avvilito, stanco ed affamato dopo tre giorni, ritornò sul luogo del prodigio e qui cadde addormentato al suolo.
Ed è qui che si compì un nuovo prodigio. La Signora, che non abbandona i suoi fedeli, gli apparve una seconda volta non più vestita di bianco ma vestita di azzurro, gli donò del pane, ripetè il comando della prima volta e sparì. Bartolomeo svegliandosi trovò il cibo e rese grazie alla divina benefattrice.
Portò parte del pane al suo padrone e a quelli del vicinato e ricordò a loro le minacce del signore. Ma nuovamente non fu creduto.
Dopo appena sei mesi, nell’ottobre dello stesso anno, un’orrenda pestilenza scoppiò in Fossano e nei dintorni. Migliaia di vittime e desolazione, morte e tristezza, ricordarono ai fossanesi le parole del povero Bartolomeo, che aveva preannunciato questi castighi.
Decisero allora di seguire le sue parole e la peste si placò. Allora a ricordo del fatto prodigioso fecero erigere sul luogo dell’Apparizione della Madonna un cappelletta, dedicandola alla Regina del Cielo.
Così negli anni iniziò il risveglio della devozione verso la Madre di Dio e iniziarono i pellegrinaggi alla cappella. Desideravano però che la cappella fosse meglio servita ed officiata.
Nel 1617 gli Agostiniani di Genova e il loro Padre Angelo Gallarati invitati dal vescovo dell’epoca, iniziarono a costruire il loro convento a Cussanio. Nel 1634 la Cappella era ormai troppo piccola per le esigenze e si decise di ampliarla e abbellirla con pitture. La ricostruzione della cappella e del convento venne affidata nel 1623 al giovane architetto Giovenale Boetto. Del Boetto è la prima incisione su “La Madonna di Cussanio” (1642) dedicata dai padri Agostiniani al vescovo fossanese Federico Sandri Trotti. A quest’immagine quasi fotografica, si rifarà Giovanni Claret che nel 1656 firma e data la pala dell’altare maggiore “La Madonna del Miracolo”. Al Claret vennero commissionati altri due quadri: la pala dell’altare laterale a destra dell’ingresso, raffigurante “La Madonna col Bambino e i santi Giuseppe e Agostino (firmata e datata 1657) e la tela con La Madonna del Suffragio e san Nicola da Tolentino. Tra il 1710 e il 1713 venne scolpito il coro ligneo ancor oggi visibile e nel 1715 la ricca cornice marmorea del quadro dell’altare maggiore.
Cogli abbellimenti gli Agostiniani promossero il culto alla Vergine e Cussanio diventò centro di devozione e di opere di santificazione.
Nel 1802 arrivò l’anno buio per i conventi. Il Piemonte era caduto in mano ai Repubblicani Francesi che miravano alla distruzione degli ordini religiosi. Tutti in conventi furono chiusi e i monaci e le monache si dispersero. Il Convento di Cussanio fu sgombrato e messo all’asta pubblica e la Chiesa fu spogliata di ogni oggetto prezioso e quasi ridotta alle sole pareti.
Nel Concistoro del 24 novembre 1871 fu nominato vescovo di Fossano Mons. Emiliano Manacorda. Egli prese a cuore la situazione del convento e della Chiesa di Cussanio e si iniziò a progettare il Santuario.
Si diede il compito all’Ing. Can. Giuseppe Magni di studiare e presentare un disegno completo, tenendo conto dello stile del secolo in cui avvenne l’apparizione. Nel 1875 per festeggiare il nuovo Santuario dedicato alla Madre della Divina Provvidenza vi furono grandi festeggiamenti. In seguito nel 1877 Mons. Vescovo fece innalzare l’altare maggiore, dove spiccano le quattro colonne in marmo nero a forma di spirale che ricordano quelle della Confessione di San Pietro nel primo tempio della cristianità. Nel 1879 si erigeva l’attuale facciata ricca di colonne, lesene e architravi di granito rosso di Baveno e sormontata dal gruppo marmoreo rappresentante la Vergine col muto Bartolomeo. Nel 1883 furono collocate le statue del Beato Ancina e del Beato Oddino Barotti ai lati della Madonna in facciata. L’interno a croce latina, con sette altari in marmo, venne decorato dal pittore “fidato” di Don Bosco, Giuseppe Rollini. Oltre ai luminosi riquadri a tempera delle volte sono sue le pale del beato Oddino (1893), di San Giuseppe (1886) e il quadro d’altare del beato Ancina (1892). Il programma iconografico è accentrato sul nuovo titolo dedicato alla Madonna di Cussanio. Sopra l’altare maggiore vi è “La Madonna della Provvidenza soccorritrice dei fossanesi” (1885). Ai fianchi del presbiterio “La Natività” e la “Crocifissione”. Lungo la navata sono raffigurati: “L’Apparizione a Bartolomeo Coppa” e “La peste e il voto dei Fossanesi”, sopra la tribuna. La cupola è suddivisa in otto spicchi in cui si alternano a figure angeliche, L’incoronazione di Maria, San Giuseppe, San Giovenale col beato Ancina, il beato Oddino col beato Bartolomeo, Sant’Anna con San Gioachino e nei pennacchi, gli imponenti Profeti.
Oltre al Rollini è presente Tommaso Lorenzone, il pittore della pala dell’altare maggiore dell’Ausiliatrice, icona ufficiale di questo nuovo culto con un quadro raffigurante il Sacro Cuore. A Monsignor Manacorda venne innalzato all’interno del Santuario il monumento funebre col busto scolpito dallo scultore torinese Gaetano Cellini(1912) e più tardi vennero trasportate qui le spoglie.
La devozione al Santuario è testimoniata dalle molte tavolette votive appese alle pareti dell’ambulacro con ex-voto a stampa di buona qualità, molti ricami, oleografie riproducesti il quadro del Claret ed ex-voto dipinti su latta, di produzione locale e torinese.
Il Santuario è stato oggetto di un importante intervento di restauro e adeguamento liturgico che ha illuminato sotto nuova luce l'edificio in occasione del V centenario dell'apparizione della Madonna al pastore Bartolomeo Coppa.
Attualmente a Cussanio si celebrano due feste, una legata al culto della Madonna della Cintura e una alla Madonna della Provvidenza.
Gli Agostiniani portarono a Cussanio il culto alla Madonna alla Cintura la cui devozione, secondo la tradizione agostiniana, nacque dal desiderio di Santa Monica, madre di Sant’Agostino, di imitare Maria anche nel modo di vestire.
Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l’ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve letteralmente coperta da un’ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito totalmente dimesso e decisamente penitenziale. Tale veste era stretta in vita da una rozza cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra. Maria, slacciatasi la cintura, la porse a Monica raccomandandosi di portarla sempre e le chiese di invitare tutti coloro che desideravano il Suo particolare patrocinio ad indossarla. Fra i primi che approfittarono dell’opportunità troviamo Sant’Agostino, il figlio di Monica e, poco per volta, la cintura divenne uno dei tratti distintivi dell’ordine degli Agostiniani e di quanti hanno regole di vita che traggono spunto da Sant’Agostino.
La Madonna a cui è dedicato il Santuario è la Madonna della Provvidenza. La devozione alla Madonna della divina Provvidenza risale al 1732, quando il popolo romano cominciò a venerarne la bella effigie nella chiesa di San Carlo ai Catinari. Nel 1744 Benedetto XIV concesse alla Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo (Barnabiti) una messa della beata Vergine Maria, "madre della divina Provvidenza" da celebrarsi il sabato che precede la terza domenica di novembre e l'istituzione di una confraternita. Da allora, numerosi pontefici, da Pio VII a Giovanni Paolo II, hanno voluto recare personalmente alla Madonna della Provvidenza l'omaggio della loro pietà. È noto poi che numerosi Santi e Beati hanno messo sotto la sua protezione molte opere di beneficenza.
Sotto questo titolo si onora la missione che Dio, la cui provvidenza tutto dispone secondo un disegno di amore, affidò alla beata Vergine affinché fosse: - benignissima Madre di Cristo; per la provvidenza divina che si è dispiegata nell'economia della salvezza, la beata Vergine Maria ha generato il Salvatore del mondo; - provvida madre degli uomini, che Cristo Gesù le ha affidato dalla croce; - dispensatrice di grazia; colei che a Cana di Galilea pregò il Figlio in favore degli sposi, ora, assisa alla destra del Figlio, veglia sulla Chiesa che lotta, che soffre, che spera. La beata Vergine è chiamata "madre della divina Provvidenza", perché da Dio ci è stata data come premurosa madre, che ci procura con la sua intercessione i beni del cielo. Come Dio non può dimenticarsi del suo popolo e che proprio come una madre lo consola, così la Madonna ha compassione di noi, intercede per noi, ci ricolma di consolazione.
I fedeli sorretti dal patrocinio di una Madre così sublime, trovano grazia e sono aiutati al momento opportuno e cercando, secondo il comando del Signore, anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia, sperimentano in ogni circostanza della vita la provvidenza del Padre.
Si celebra l’8 maggio a Cussanio l’Apparizione a della Madonna a Bartolomeo Coppa.
Nei dintorni
Arte
Itinerari
Link esterni
https://youtu.be/cXY7SAmGnks
Coro degli afasici al Santuario di Cussanio
https://youtu.be/W23JHvj5IJE
Il Santuario di Cussanio: la cura del futuro
Accessibilità
Estratto da “Il Santuario di Maria Santissima Madre della Divina Provvidenza venerata in Cussanio presso Fossano”
Estratto da “Il Santuario di Maria Santissima Madre della Divina Provvidenza venerata in Cussanio presso Fossano”, Fossano, Tip. M. Rossetti, 1904, Archivio Diocesano Fossano, Faldone Cussanio.
Lun-Dom | 08:00 - 19:00 |
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Aperto tutti i giorni dalle ore 7 alle 19. Visite accompagnate su prenotazione vxafossano@gmail.com
Il bene sarà visitabile negli orari indicati salvo celebrazioni liturgiche
Lun-Gio | 18:30 | ||
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Ven | - | ||
Sab | 18:30 | ||
Dom | 09:30 | 11:00 | 17:30 |
Lun-Sab | 06:30 | 07:00 | 19:00 | |
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Dom | 07:00 | 08:00 | 09:30 | 17:30 |
Lun-Sab | 18:30 | ||
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Dom | 09:30 | 11:00 | 17:30 |
Info
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- Fossano, piazza Madonna della Provvidenza, 9
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Servizi
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