Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?
Chiesa di Santa Maria Assunta
Diocesi di Pinerolo ( sec. XI; XVIII )
Via Chiesa 1, 10060, Cantalupa (TO)
Le prime notizie sicure della chiesa sono del 1038, allora dipendente dalla diocesi di Torino. Risale a quello stesso anno l’attestazione dell’esistenza di un monastero benedettino, dipendente da quello di S. Giusto di Susa. Nel 1817 la Parrocchia passerà alla ricostituita diocesi di Pinerolo, che in epoca napoleonica era stata annessa a quella di Saluzzo. La presenza del complesso religioso ha determinato la denominazione antica del comune di Cantalupa, chiamato appunto Monastero di Frossasco.
Il legame della Parrocchia col detto monastero è rimarcata dai prepositi locali, che fino alla metà del XVII secolo erano monaci regolari, spesso originari di Piossasco. Nei consegnamenti catastali del XV sec. gli stessi prevosti risultano signori del luogo, e i conti di Mombello consignori di Frossasco riconoscono varie pezze di terreno di Cantalupa dipendenti dal diretto dominio dei Benedettini. Ancora a inizio XVII sec. i prevosti del monastero pretendevano il giuramento di fedeltà dai proprietari nella consegna dei loro beni, nonché certi diritti correlati.
Segno della supremazia temporale del monastero su Cantalupa si avverte ancora a fine XVII secolo, allorquando il Comune non figurava nel mandamento di Frossasco, e infatti fino al 1712 il giudice di Frossasco non poteva arrestare un omicida nel luogo di Monastero, proprio perché esso era considerato “terra di Chiesa” ossia feudo della stessa. Strumento per rimarcare la preminenza della chiesa di S. Maria del Monastero su quella di Frossasco fu rappresentato dalla presenza in quest’ultima di pitture antiche con le armi degli abati dei casati Piossasco, Revigliasco, Gorsenna.
La chiesa originaria doveva essere affiancata dal monastero, al posto del quale oggi è la casa parrocchiale. Unica traccia dell’antico complesso è costituita dal campanile, in semplice stile romanico, a sei piani scanditi da archetti pensili con finestre bifore e feritoie.
L’attuale chiesa, in stile barocco, è costruita tra il 1740 e il 1750. La facciata, in laterizio a vista, è sovrastata da frontone a timpano. L’interno, a navata unica, è scandito da lesene. Il soffitto consta di una volta a crociera che prosegue a botte sui transetti. L’abside è coperto da volta emisferica. Le superfici sono abbellite da stucchi e pitture.
Risultano appartenere alla giurisdizione parrocchiale la cappella intitolata a S. Antonio in Cantalupa, e quelle rurali di S. Maria Maddalena, riedificata nel 1727 e rimarchevole per l’originale architettura, e di S. Martino.
Sul presbiterio sopraelevato sono sistemati antico e moderno altare maggiore, in legno massiccio, il primo dei due pregevolmente scolpito. Questo si appoggia ad un recinto ligneo che separa il presbiterio dall’antico coro, a sua volta sovrastato da un grande quadro, firmato dal pittore torinese Aloysius Pugnanus nel 1782, con l’ascensione della Vergine e s. Biagio, incorniciato da statue a tutto tondo di 8 angeli e dei vescovi s. Agostino e s. Francesco di Sales con il Sacro Cuore di Gesù.
Nelle visite pastorali del 1753, 1776 essa aveva due altari laterali, uno dedicato al Rosario, l’altro a s. Antonio da Padova, lo stesso che nella successiva visita del 1835 porta il titolo dell’Immacolata Concezione, accompagnato infatti dall’attuale icona, la cui mano ricondurrebbe allo stesso Pugnani. Gli stessi altari ritroviamo oggi, ma con il primo intitolato al Sacro Cuore.
Nel complesso le pareti sono adorne di quadri, mentre il soffitto è affrescato con angeli nella crociera centrale, e con le figure dei quattro evangelisti nelle volte a botte di raccordo.
Su tribuna in controfacciata è collocato l’organo, dalle semplici linee. Nella navata sobri pulpito e confessionali lignei.
L’intitolazione della chiesa determina la celebrazione della festa patronale il 15 agosto; si festeggia anche il compatrono S. Biagio nella domenica più vicina al 3 febbraio.
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©Foto Studio Architettura Pettigiani, Borgone di Susa
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