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Cappella del Santissimo Sacramento
Diocesi di Susa ( sec. XVII; XVIII )
via Maestra 19, 10050, Novalesa (TO)
La cappella della Confraternita del Santissimo Sacramento, tutt’oggi attiva, è adiacente alla parrocchiale di Santo Stefano. Le prime notizie risalgono al XIII secolo: la chiesa dipendeva dalla vicina abbazia dei Santi Pietro e Andrea. La prima cappella venne abbattuta per consentire l’edificazione della parrocchiale nel 1684. I Confratelli chiesero quindi che venisse costruita una nuova cappella, coincidente con quella attuale. Dal 2000 l’edificio ospita il Museo di Arte Religiosa Alpina, che raccoglie e rende fruibile parte del patrimonio storico-artistico della parrocchia di Novalesa. All’interno del Museo sono ospitate opere di oreficeria, dipinti e tessili provenienti dalla parrocchiale e dalle cappelle campestri di Novalesa, databili tra VII e XVIII secolo e che rappresentano un'importante testimonianza del panorama artistico e devozionale dell’area.
L’interno della cappella, allestito a sede museale, si presenta a navata unica munita di cantoria lignea in controfacciata e terminante con abside piatta, affiancata sulla sinistra da un locale più piccolo adibito un tempo a sacrestia. Nell’area absidale campeggia il bel retable ligneo datato al primo Settecento, realizzato da maestranze di ambito della Maurienne. Dell’originale cappella, si trova ancora in sito la pala d’altare, inclusa in un ricco retable in legno dipinto di nero con decorazione dorata, che rappresenta la Comunione di una santa, realizzato nel 1708 da un pittore della cerchia dei pittori Dufour. Nell’area absidale si trova il retablo ligneo seicentesco con il Martirio di santo Stefano, realizzato dal pittore Sebastiano Taricco. Nella navata si trova il Cristo crocifisso, realizzato nel tardo quattrocento. In navata si trova anche, al di sopra dell’altare laterale, il polittico di Antoine de Lohny raffigurante la Natività con i Santi Arnulfo, Eldrado e il committente, mentre in alto la Resurrezione con i Santi Pietro e Paolo. Alcune opere, come l’Adorazione dei Pastori di François Lemoyne, sono state donate da Napoleone Bonaparte all’Ospizio del Moncenisio nel 1805. All’esterno della cappella, sulla parete settentrionale, si trova raffigurato I Vizi, le Virtù e le Pene Infernali realizzata dal maestro Joffrey nel 1714, ispirandosi a dei modelli iconografici tardomedievali. Il ciclo affrescato è organizzato in tre fasce sovrapposte: quella superiore presenta le Virtù, al di sotto delle quali sono contrapposti i sette Vizi Capitali e le corrispondenti pene infernali. Il ciclo utilizza modelli iconografici ancora tardo medievali e presenta analogie di impostazione con i più antichi cicli dedicati al medesimo tema e presenti a Giaglione, Salbertrand e Horres a Bardonecchia
Le confraternite sono associazione di fedeli (laici) erette con finalità di assistenza e per incrementare il culto pubblico. Sono istituite con un decreto dell’autorità ecclesiastica competente e hanno una sede stabilita o presso una chiesa, una cappella, un oratorio, o presso l’altare di edificio di culto. Hanno uno statuto che fissa lo scopo dell’associazione e i rapporti interni.
La Confraternita del Santissimo Sacramento venne istituita con lo scopo di promuovere il culto e di porre particolare attenzione alla celebrazione dell'Eucaristia che, secondo la dottrina cattolica, è il Corpo di Cristo e dell’Adorazione di questo. La prima confraternita del Santissimo Sacramento fu istituita da San Carlo Borromeo, vescovo di Milano, dopo il Concilio di Trento (1545-1563 con interruzioni), il quale stabilì che ogni parrocchia dovesse avere la propria confraternita dedicata al culto dell’Eucaristia.
La Cappella nasce come sede della Confraternita del Santissimo Sacramento. Oggi è sede del Museo di Arte Religiosa Alpina e conserva opere di oreficeria, dipinti e tessili provenienti dalle chiese e delle cappelle del territorio di Novalesa.
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Per prenotazione scrivere una mail all'indirizzo: museo@centroculturalediocesano.it
Il ciclo affrescato esterno sempre visibile.
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