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Chiesa di San Michele

Diocesi di Alba ( sec. XIX )

Piazza San Michele, 12074, Cortemilia, CN

Nel cuore dell’Alta Langa, il corso del fiume Bormida divide il paese di Cortemilia in due borghi che prendono il nome dalle chiese parrocchiali che vi sorgono. Una di queste è la chiesa di San Michele, situata sulla sponda sinistra del Bormida, divenuta parrocchia indipendente nel 1844. Le prime notizie dell’edificio risalgono all’XI, fu di pertinenza dell’abbazia benedettina di Spigno fino al 1500 quando i benedettini lo abbandonarono, diventando così della comunità. Dell’antico monastero rimangono i resti delle fondamenta su cui vennero costruiti il campanile e l’abside della nuova parrocchiale edificata nella seconda metà del XVI secolo. Essa venne in parte demolita, in seguito anche all’inondazione della Bormida, per lasciare spazio all’attuale edificio costruito nel 1878, su progetto del doglianese Giovanni Battista Schellino. La facciata, completata nel 1885 come mostra la data sopra il portale centrale, è suddivisa in due ordini da una trabeazione aggettante e sormontata da un timpano. Ciascun ordine è a sua volta ripartito da lesene e semicolonne classicheggianti, entro cui sono collocate le statue in terracotta della Fede e della Religione, nelle arcate in alto, e quelle della Madonna e di San Giuseppe con Gesù, nelle nicchie in basso. Attraverso i tre portali si accede all’interno a pianta longitudinale e a navata unica, affrescato nel 1883 dal casalese Achille Foretti. Dello stesso anno è la vetrata della parete di fondo del presbiterio, realizzata a Tolosa da L. V. Gesta e rappresentante San Michele arcangelo combatte contro Satana. L’interno è ornato da sette altari, il maggiore, dedicato a San Michele, in marmo; a sinistra quelli del Carmine, del Suffragio e della Sacra Famiglia; a destra quelli del Sacro Cuore di Gesù, di Nostra Signora della Misericordia e di Gesù Bambino; e arricchiti per la maggior parte da dipinti di Rodolfo Morgari realizzati alla fine dell’Ottocento. Allo stesso periodo appartiene, infine, la statua lignea dell’Immacolata Concezione realizzata dalla ditta torinese G. Minoja di Giordano e Camuso, nel 1898.

A partire dal 1626 è documentata la presenza della reliquia della Santa Spina, testimonianza della devozione popolare a Cortemilia. Essa proviene dalla Corona di Spine imposta a Gesù durante la sua Passione. Conservata a Gerusalemme nella Basilica del Santo Sepolcro, la Corona venne sottratta dagli imperatori di Costantinopoli e in seguito divenne proprietà del re di Francia Luigi IX. Da allora venne custodita nella Cattedrale di Nôtre Dame e da essa si sarebbero staccate nel tempo alcune spine che i re di Francia donavano a personaggi illustri in speciali occasioni. Nel 1405 il marchese Tommaso III di Saluzzo tornò da una visita al re di Francia Carlo VI portando con se vari doni tra cui la reliquia, che rimase a Saluzzo nella chiesa di san Giovanni dei Padri Domenicani fino al 1542, anno in cui la città venne saccheggiata. Su come sia giunta a Cortemilia ci sono diverse ipotesi e la più probabile è che un soldato cortemiliese l’avesse rubata durante il sacco a Saluzzo, poi preso dal rimorso l’avrebbe consegnata ai frati del Convento di San Francesco. Un fatto certo è che la Sacra Spina fu ritenuta dalle origini di proprietà della Comunità. La reliquia veniva portata in processione il 3 di maggio nella festa dell’Esaltazione della croce alla presenza di tutte le Congregazioni e Confraternite di Cortemilia. Inoltre, veniva esposta in occasione di particolare sofferenza per la popolazione, come in caso di calamità, pestilenze, inondazioni. In epoca napoleonica l’ordine francescano fu soppresso e nel 1803 la Santa Croce fu restituita alla Comunità e affidata al parroco, che la custodiva, ad anni alterni, nelle due parrocchie di San Michele e San Pantaleo. Veniva trasferita da un edificio all’altro mediante la consueta processione, per un certo periodo mantenuta seconda la tradizione al 3 maggio, poi spostata in coincidenza della festa dell’Ascensione, e più recentemente in occasione della processione del Corpus Domini. La tradizione della traslazione della Santa Spina da una Parrocchiale all'altra si è mantenuta sino a tempi recenti, affievolendosi però progressivamente. Attualmente la Santa Spina è conservata in un reliquiario d'argento, a forma di pisside cilindrica con piedistallo in stile barocco, all'interno della quale è protetta da una campana di vetro.

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cathédrale
Cattedrale di Alba
diocèses
Alba
type d'édifices
Chiese e comunità parrocchiali
adresse
Piazza San Michele, 12074, Cortemilia, CN
tél
0173.81081
email
parrocchiecortemilia@tiscali.it

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