Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?
Il chiostro delle Monache a Sant'Antonio di Dronero
Diocesi di Saluzzo ( sec. XII )
12025 Dronero fraz. Monastero (CN)
Il complesso architettonico dell'ex monastero cistercense è l'attuale sede della Parrocchia di Sant'Antonio. Ospitò una comunità monastica femminile dal 1125 circa al 1592. La fondazione si deve ai marchesi di Busca. Tra le badesse va ricordata Isabella Costanzia dei signori di Costigliole, illustre famiglia cui appartenne anche l'ultimo degli abati regolari di San Costanzo, Giorgio Costanzia, committente della decorazione pittorica della Cappella di San Giorgio nell'antica abbaziale di Villar San Costanzo, eseguita da Pietro da Saluzzo. A Isabella si deve il restauro tardo quattrocentesco degli edifici del monastero, fase alla quale è forse riconducibile un interessante affresco recentemente riscoperto all'interno della chiesa. Soppresso l'insediamento monastico nel 1511 da papa Giulio II con l'istituzione della Diocesi di Saluzzo, la chiusura definitiva avvenne nel 1592. Particolarmente significativo il chiostro quadrangolare annesso alla chiesa di più recente edificazione, con colonnato in cotto con pertinenze il cui recupero in fase di completamento ha reso fruibile già dal 2013.
La prima delle Visite pastorali che raggiungono Sant'Antonio di Dronero risale al settembre del 1643. Mons. Francesco Agostino Dalla Chiesa visita la parrocchia fornendo dati di estremo interesse, sia sotto il profilo dei poli liturgici che per la descrizione di arredi andati poi dispersi. In tale data l'aula della chiesa è ancora occupata dagli stalli delle monache, disposti su due file contrapposte, commissionati da Isabella di Costigliole, importante testimonianza di coro monastico di epoca rinascimentale non pervenutoci. Al centro della chiesa sorge il monumento funebre di Isabella stessa; l'iscrizione, scolpita con l'immagine della defunta, recitava: "Ella che sprezzò le vanità del mondo, assetata della salvezza viene condotta al cielo: il marmo trattiene soltanto le ossa".
La chiesa doveva presentare ancora l'antico jubé ed il coro delle monache sopraelevato.
Tra gli affreschi ancora visibili all'epoca, il visitatore segnala quelli raffiguranti il miracolo di sant'Antonio: nel 1354 tre soldati "Bretaneorum" tentarono di forzare la cassa contenente le reliquie ed il tesoro del Monastero trasportata a Cuneo per ragioni di sicurezza; i tre vennero arsi dal fuoco di sant'Antonio.
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- Abbazie e Monasteri
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- 12025 Dronero fraz. Monastero (CN)
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