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Cappella del Saint Sudaire
Diocesi di Aosta ( sec. XV )
Loc. La Colombiere, Strada Regionale, 4 11020, Issogne, AO
Sulla strada che collega Verrés a Issogne si trova una piccola cappella caratterizzata da una particolare architettura, col tetto che si prolunga oltre il corpo principale, formando una sorta di portico retto da due massicce colonne. Si tratta della più antica cappella valdostana dedicata alla Santa Sindone, la cui costruzione potrebbe risalire al tempo della sistemazione tardoquattrocentesca del castello. Ne farebbe fede lo stemma di Giorgio di Challant (1440 ca.-1509) che figura scolpito, accompagnato dal bastone priorale, sull’acquasantiera in pietra inserita in una delle suddette colonne.
L’edificio fu senz’altro eretto prima del discusso trasferimento della reliquia da Chambéry a Torino, essendo compreso le pré de Sainct Suero tra i beni di Renato di Challant inventariati nel 1565.
Nel 1587, scrive mons. Duc, “le Saint-Suaire traversa, au milieu des plus grandes marques de respect, le Petit-Saint-Bernard et la Vallée d’Aoste. Dans notre cité, il fut déposé à la chapelle dite aujourd’hui du Saint-Suaire ou des Reliques”. In realtà per nessuna delle cappelle valdostane dedicate alla Sindone, è documentata una diretta relazione con l’episodio del transito della Reliquia, da più parti messo persino in discussione.
Nella prima metà dell’Ottocento l’interno fu risistemato su commissione della contessa Gabriella Canalis di Cumiana, vedova Challant e sposa Passerin d’Entrèves, che dotò la cappella di un dipinto d’altare riproducente il T con le tracce del corpo del Cristo deposto. Sui margini superiore e inferiore del quadro, oggi conservato in luogo sicuro e datato tra il 1814 e il 1841, si legge l’iscrizione “Il verissimo ritratto del Santissimo Sudario / del nostro Signore Gesù Christo”.
La cappella, edificata in prossimità della riva della Dora appositamente per salvaguardare il paese dalle frequenti esondazioni del fiume, è stata pressoché sommersa dalle acque più volte nella sua storia, senza tuttavia essere mai stata del tutto rovinata
La famiglia Challant e la devozione per la Sindone
Sopra la porta d’ingresso della cappella è affrescata l’immagine di due angeli reggenti il Sudario con l’impronta del volto di Cristo.
A Issogne, la presenza dell’edificio è strettamente connessa alla particolare devozione nutrita dalla famiglia dei conti di Challant per la Sindone, sin da quando questa era ancora gelosamente custodita nella capitale della Savoia. Un legame che sembra iniziare nel 1502, con il trasferimento del Sudario dalla chiesa di Saint-François in Chambéry alla Sainte-Chapelle appositamente costruita presso il castello della stessa città: tra i dignitari presenti alla solenne cerimonia vi era infatti Filiberto di Challant, consigliere e ciambellano ducale dal 1487, con Louise d’Aarberg di Valangin, sua sposa da appena quattro mesi.
Nella loro qualità di consiglieri ducali gli Challant frequentavano abitualmente il castello di Chambéry, fino a diventarne di fatto “custodi” al tempo in cui rivestirono l’incarico di luogotenenti generali della Savoia in assenza del principe. Il conte Renato, figlio ed erede di Filiberto, fu per alcuni decenni, proprio in qualità di luogotenente, depositario della Sindone, che mostrava agli ospiti dei Savoia.
La devozione per la Sindone fu coltivata dalla famiglia Challant anche dopo il trasferimento della reliquia nella nuova capitale. Essa coinvolse anche i Madruzzo, successori di Renato de Challant. Nel 1596 il conte Emanuele Renato Madruzzo chiese al vescovo di Aosta Bartolomeo Ferrero di consentire a ripristinare una processione dalla chiesa parrocchiale di Issogne alla locale cappella della Sindone, in onore degli antenati defunti.
Nel passato la cappella fu meta di particolari devozioni, non solo di carattere locale. Nella prima metà del ‘700 una processione vi giungeva ogni anno, il 4 maggio, da Saint-Vincent; un’altra vi arrivava da Arnad. I fedeli, poi, usavano accompagnarvi i bambini affetti da rachitismo e da altre malattie infantili, facendo compiere loro parecchi giri all’esterno della cappella o portarvi i berretti dei neonati pieni di grano o altri cereali, per ottenere la guarigione della crosta lattea e l’ossificazione delle fontanelle.
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The building may be visited at the times indicated unless a religious function is in progress
Info
- cathedral
- Cattedrale di Aosta
- diocese
- Aosta
- type of building
- Antiche cappelle
- address
- Loc. La Colombiere, Strada Regionale, 4 11020, Issogne, AO
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