La chiesa e l'ex convento di San Francesco di Susa, edificati a partire dal secondo quarto del Duecento, furono fondati, secondo una leggenda, dallo stesso Francesco d’Assisi in occasione del suo passaggio a Susa nel 1214. Il convento francescano di Susa acquisì ben presto un importante ruolo sia in campo religioso che civile. Il periodo di maggior degrado si ebbe dopo il 180 quando, a seguito della soppressione degli ordini religiosi voluta dal governo francese, esso fu adibito a deposito di salnitro e ricovero per le truppe. Solo nel 1899 fu riaffidato ai frati francescani, per volere di Monsignor Rosaz, vescovo di Susa. Nel 2007 i francescani hanno lasciato l’edificio, ora in parte riconvertito a struttura di accoglienza per pellegrini. La chiesa, costruita intorno alla metà del XIII secolo, è articolata in tre navate e termina in un’abside poligonale a sette lati; possiede una facciata a salienti con ghimberga in arenaria che sormonta un portale con decorazioni scultoree del XIV secolo raffiguranti teste umane, animali e foglie. Il campanile, recentemente restaurato, era originariamente molto più elevato e fu decurtato degli ultimi livelli nel corso di un intervento in età moderna. L'interno, decorato in stile neogotico nel 1880-1887, conserva capitelli databili al XIII secolo e alcuni importanti cicli affrescati: la sacrestia vecchia presenta un ciclo con ritratti di santi francescani e San Francesco, Santa Chiara e San Ludovico da Tolosa, databili alla metà del XIV secolo,, mentre a lato dell'ingresso della sacrestia nuova sono presenti raffigurazioni degli Evangelisti, datati alla fine del XIV secolo, della Vergine, della Maddalena e di San Bernardo realizzati nel XV secolo. L’interno, decorato in stile neogotico tra il 1880 e il 1887 conserva anche tracce della decorazione antica, come il ciclo pittorico del XV secolo raffigurante gli evangelisti e gli apostoli Pietro e Paolo, eseguiti dai pittori Serra negli anni Ottanta del Quattrocento. La sala capitolare presenta un ciclo con santi e beati francescani databile intorno alla metà del XIV secolo, con un’interessante raffigurazione di San Francesco che riceve le stigmate. Infine, nella sacrestia nuova sono visibili le figure della Vergine, della Maddalena e di San Bernardo, ancora parzialmente sotto scialbo. Nella testata della navata sinistra, la cappella detta del Presepe, in origine dedicata ad usi funerari, presenta un ciclo affrescato di grande interesse, risalente alla metà del XIV secolo e recentemente riscoperto e restaurato, dedicato al tema della morte e della salvezza: particolarmente intense sono le raffigurazioni della crocifissione e la cavalcata dei tre vivi e tre morti. È di Guglielmo caccia detto il Moncalvo il dipinto raffigurante San Francesco in adorazione del Bambin Gesù. Nel chiostro maggiore, denominato di San Francesco, sono conservati antichi frammenti lapidei, come alcune epigrafi risalenti al XIII e XIV secolo. Si conservano, inoltre, due finestre in cotto quattrocentesche in stile gotico piemontese. Sul lato del chiostro contiguo alla chiesa si ammirano inoltre alcuni lacerti di un affresco quattrocentesco rappresentante Sant'Anna, la Madonna, il Bambino e una figura maschile.