Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?
Collegiata di San Secondo
Diocesi di Asti ( sec. VII; X; XV )
Via Palazzo di Città, 1, 14100 Asti
La collegiata di San Secondo fu eretta fuori le mura sul luogo dove avvenne il martirio di San Secondo nel 119 d.c. e divenne il secondo polo della città di Asti dopo la cattedrale, attorno al quale sorserole principali istituzioni ed attività cittadine. Non si conosce di preciso la data di edificazione dell’attuale chiesa; la sottostante cripta del Santo ed il campanile sono gli unici elementi che permettono di ipotizzare la forma dell’edificio tra il X ed XI sec; la cripta sorse probabilmente nella prima metà del VII sec. ed acquistò nel tempo la forma basilicale a tre navate con volte sostenute da colonne. Nel X sec., per timore che la tomba del Santo venisse profanata dai Saraceni, venne costruita una nuova chiesa sovrapposta in parte all’antica, ma all’interno questa volta della cinta muraria che si andava fortificando, di probabile impianto a tre navate con abside semicircolare ed orientato ad est; l’opera fu condotta a termine dal Mons. Brunengo. Nel 1256 il Capitolo di San Secondo deliberò la costruzione di una chiesa più grande che di fatto iniziò solo alla fine del Duecento, quando si raggiunsero i fondi necessari, con le elemosine dei fedeli e la concessione delle indulgenze, e proseguirono a fasi alterne per tutto il XIV sec. e per parte del XV sec. Tra il 1457 ed il 1462 la chiesa venne allungata di una campata verso ovest e venne realizzata l’attuale facciata in cotto. Dalla descrizione del Delegato Apostolico Peruzzi nel 1585 emerge che lo stato della chiesa fosse misero, per via delle frequenti inumazioni dei cadaveri, e sporco; esistevano casucce ed edicole fabbricate a ridosso del fianco meridionale ed il mercato delle erbe si estendeva fino quasi alle porte della chiesa. Mons. Peruzzi ordinò la demolizione di dette costruzioni, che fosse lasciato uno spazio di trenta passi, sotto pena di scomunica, a chiunque violasse questo confine e che tutto l’edificio fosse rimesso in ordine. Nel 1856 la volta del presbiterio fu affrescata da Pietro e Tommaso Ivaldi. Nel 1885 la chiesa fu decorata ad opera del decoratore Gabriele Ferrero e del pittore Luigi Morgari. Tra il 1968 ed il 1974 venne realizzato, con il contributo dello Stato, degli enti locali e degli astigiani, un restauro che ha riportato a splendore le linee romanico-gotiche dell’edificio e che ha recuperato e restaurato importanti affreschi; durante i restauri si è appurato come la collegiata non abbia mai avuto nei secoli una decorazione unitaria, ma in gran parte era ad intonaco bianco e mattoni a vista; sono state riportate alla luce pregevoli aperture nelle navate e nel tamburo del tiburio; è stato abbassato il pavimento alla sua quota originale lasciando scoperte le zoccolature; sono state abbattute le vecchie baracche addossate alla chiesa. La facciata è a capanna, verticalmente tripartita dai contrafforti, con rosoni e portali a strombo; sopra il rosone centrale, maggiore rispetto agli altri per dimensione e decorazione, vi è una nicchia con una copia della statua del Santo. I pinnacoli e la croce in ferro battuto risalgono a restauri ottocenteschi. I portoni laterali sono ottocenteschi, mentre quello centrale è datato 1727 ed è sormontato da lunetta con due archi trilobati contenenti gli affreschi di S. Pietro e S. Paolo e nel quadrilobo centrale mostra una scultura in marmo con l’Ecce homo. La pianta è basilicale a tre navate con transetto e cupola ottagonale irregolare; la navata centrale termina con abside poligonale a cinque lati; la navata sinistra termina con abside rettangolare, mentre quella destra, la cappella di S. Secondo, con abside semicircolare, a filo con quella della navata centrale dopo le modifiche apportate nel Settecento dall’arch. Bernardo Vittone. I pilastri sono a fascio in mattoni con capitelli in pietra arenaria. Le navate sono coperte da volte a crociera con costoloni in cotto e chiavi di volta circolari in pietra che recano scolpite le insegne di famiglie gentilizie. La navata di sinistra ospita due cappelle in prossimità del transetto mentre la navata destra quattro cappelle poligonali a cinque lati. Tutte le cappelle svolgono la funzione di contrafforti per i pilastri. Notevoli opere d’arte arricchiscono la collegiata: il capolavoro di Gandolfino da Roreto nella navata sinistra, polittico dell'Adorazione dei Magi (1518 ca.), l’altare in legno di G. Badarello nel transetto destro e alcuni reperti di affreschi di primissimo Quattrocento di scuola lombarda. All’interno è inoltre visibile il grande crocifisso di Michele Enatem in legno scolpito e dipinto, datato 1658, che è stato collocato nel 1974, al termine dei lavori di restauro, sull’arco trionfale, sopra l’altare volto al popolo, ma del quale non è nota la provenienza e lo stemma alla base della croce.
Il 25 luglio 1535, festa di San Giacomo, che in quell'anno ricorreva di domenica, il sacerdote don Domenico Occelli, stava celebrando la Santa Messa verso le ore 7 all'altare del Crocifisso. Al momento della frazione dell'ostia vide colorarsi di sangue i bordi dell'ostia spezzata e caderne alcune gocce nel calice. Sorpreso e confuso si volse verso i presenti e li fece avvicinare perchè fossero testimoni del prodigio. Tra loro, ricorda la tradizione, erano presenti alcuni soldati tedeschi, della guarnigione dell'imperatore Carlo V in Asti, che si convertirono. L'iscrizione intagliata alla sommità dell'altare del Crocifisso o del Miracolo Eucaristico, G. Badarello - fine XVII sec., ricorda: Qui dove Cristo, avendo sparso sangue dal sacro pane, indusse con forza alla fede gli stranieri e rafforzò quella degli Astigiani.
La festa liturgica di San Secondo si celebra il primo martedì del mese di maggio coinvolgendo tutta la città nei suoi risvolti religiosi e civili e trova il suo culmine commerciale il giorno seguente nell'antica fiera carolingia che si svolge nel centro storico. Nel triduo preparatorio alla festa del Santo Patrono viene celebrata la Santa Messa il giovedì, il venerdì ed il sabato precedenti e culmina con la messa domenicale concelebrata dal Vescovo alla presenza delle Autorità civili; dal venerdì al sabato si svolge la Veglia di preghiera per la Città. Durante la giornata del martedì della festa si svolgono più celebrazioni eucaristiche tra le quali una presieduta dal Vescovo con la partecipazione del Capitolo della Cattedrale ed un'altra per la Città con la partecipazione di Autorità e del Rioni del Palio, durante la quale vengono presentate all'altare offerte per il Palio, monete antiche, cero, pane e vino, e vengono offerti l'olio per la lampada del Santo. In piazza San Secondo all'ora di pranzo viene offerta la Minestra dei Poveri da parte del sindaco e del parroco.
Nel nome di San Secondo si corre il Palio della città di Asti, nella terza domenica di settembre, preceduto dalla ormai storica sfilata delle "sagre".
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