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Macrino d’Alba

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Nato ad Alba intorno al 1470, Macrino (soprannome pare dovuto al suo fisico asciutto) è artista anomalo fra i piemontesi. Deve la sua precoce notorietà critica al fatto che un suo importante dipinto si conserva tuttora nei musei capitolini e in quella sede fu prontamente interpretato come seguace del Rinascimento toscano e umbro. In realtà Macrino perviene alla moderna fonte tosco-romana (pinturicchiesca), anche attraverso mediazioni locali e lombarde. In questo senso la querelle sul viaggio o sui viaggi romani non è da considerarsi del tutto risolutiva. Fra le sue opere, generalmente firmate e datate, cosa che ha reso agevole l’attribuzione di un pittore poco noto da documenti e fonti, la Madonna col Bambino, i santi. Giacomo, Giovanni Evangelista, Giovanni Battista e Tommaso d'Aquino e due donatori (Torino, Museo civico d'arte antica); la Madonna col Bambino, San Bernardo di Chiaravalle e il donatore (Annibale Paleologo) e San Giovanni Battista (Tortona, Vescovado), la Madonna col Bambino, tra i santi Francesco, Tommaso d'Aquino, angeli e due donatrici (Alba, Municipio); la Madonna col Bambino e i santi Giacomo, Giovanni Battista, Agostino e Gerolamo (Tesoro del Santuario di Crea).

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