Il progetto città e cattedrali riconosce nel volontariato culturale un importante patrimonio umano adatto a sensibilizzare le comunità verso la manutenzione e la valorizzazione dei tesori di arte e storia trasmessi dalle generazioni che ci hanno preceduto, con una dinamica di inclusione e integrazione: dal particolare al generale, dalle cattedrali alle città e al territorio, dalla comunità diocesana a quella civile.

Rendere fruibili i beni significa prima di tutto prendere consapevolezza della natura del nostro patrimonio culturale, raccontarlo, aprire sentieri di confronto e dialogo con quanti riusciremo ad incuriosire ed avvicinare.

I corsi di formazione che sono stati e saranno attivati, il lavorare in rete tra le diverse Diocesi organizzate in quadranti, oltre a creare i presupposti per il raggiungimento di migliori risultati, consentirà di limitare il rischio che l’impegno spesso appassionato dei volontari per il bene culturale di cui si occupano, trasformi il senso di appartenenza in senso di proprietà. Il far parte concretamente di una rete, condividendo con altri partner lavori di gruppo, momenti di formazione, decisioni organizzative e di comunicazione, potrà favorire il sentirsi parte di un insieme articolato e più ampio, favorendo comportamenti virtuosi.