La Strada delle Alpi
La strada delle Alpi, corre lungo i valichi alpini che la Sindone percorse più volte al seguito della corte sabauda: nel corso del Medioevo, infatti, le corti erano spesso itineranti per ragioni di ordine militare, politico ed economico. Già nel1476 Jolanda di Savoia, moglie del duca Amedeo IX il Beato, attraversò le Alpi portando con sé le reliquie della cappella di Chambery, e verosimilmente anche la Sindone. Si è propensi a ritenere che questo primo spostamento possa essere avvenuto attraverso la Valle di Susa, anche se, per motivi di segretezza che rendono rara la documentazione, i percorsi del lenzuolo, prima del suo definitivo trasferimento a Torino, sono circondati da un’affascinante aura di mistero.
In Valle di Susa si potranno visitare l’Abbazia di Novalesa: fondata nel 726 per volere del patrizio merovingio Abbone, governatore di Susa e della Maurienne, l’abbazia è una delle più antiche dell’arco alpino occidentale. Le testimonianze artistiche ed architettoniche più antiche sono costituite dalle quattro cappelle site all’interno della cinta abbaziale (fra cui la Cappella di Sant'Eldrado, con affreschi di grande valore artistico datati al 1096-1097, recanti scene della vita dei Santi Eldrado e Nicola e il Pantocratore), databili tra l’VIII e l’XI secolo.
Sempre in Valle di Susa si trova la Sacra di San Michele, monumento simbolo del Piemonte, fondata tra il 983 e il 987, fu uno dei più importanti centri della cultura monastica benedettina europea. San Carlo Borromeo dopo l’ostensione del 1578, passò a visitare la Sacra, che si erge in posizione strategica all’imbocco della Valle di Susa, sulla cima del monte Pirchiriano (m.962). Altri luoghi dal visitare in Valle sono la cattedrale di Susa, il Santuario Madonna dei Laghi ad Avigliana, che contiene un affresco dedicato al sacro telo e la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso a Buttigliera Alta, sorta a partire dal 1188 per volere dei canonici dell’ordine di Sant’Antonio di Vienne, i quali si dedicarono all’assistenza dei pellegrini sulla Via Francigena e alla cura dei malati di herpes zoster (il “fuoco di Sant’Antonio”). L’interno, riccamente affrescato, ha visto all’opera Giacomo Jaquerio, attivo nella prima metà del ‘400 e annoverato come il più importante promotore del gotico internazionale in Piemonte. Da segnalare anche il pregevole polittico della Natività con i Santi Rocco, Sebastiano, Antonio abate e Bernardino da Siena, realizzato nel 1531 da Defendente Ferrari, cui fa da corredo una predella decorata con scene della vita di Sant’Antonio abate.
Frazione San Pietro 1 10050, Novalesa, TO
Fondata nel 726 per volere del patrizio merovingio Abbone, governatore di Susa e della Maurienne, l’abbazia è una delle più antiche dell’arco alpino occidentale. L’apice della fortuna si ebbe tra VIII e IX secolo, quando accrebbe il proprio prestigio e venne considerata uno dei fari della diffusione della cultura carolingia. All’inizio del X secolo venne abbandonata dai monaci, i quali dovettero fuggire a causa delle scorrerie di bande saracene e rifugiarsi a Breme, in Lomellina.
Nei dintorni
cappella di Santo Stefano - Giaglione; sistema museale diocesano
Piazza San Giusto, 6 10069, Susa, TO
La Basilica, consacrata nel 1027, divenne chiesa abbaziale del monastero benedettino maschile fondato dal marchese di Torino Olderico Manfredi, dalla moglie Berta e dal fratello Alrico, vescovo di Asti, il 9 luglio 1029. Essa è divenuta cattedrale della Diocesi di Susa nel 1772.
Un primo intervento di ampliamento dell’edificio, nel corso del quale esso fu sopraelevato e la facciata della chiesa venne addossata alla cinta muraria cittadina, risale al XII secolo. Un’altra campagna edilizia interessò l’area absidale, ricostruita in forme gotiche a partire dal 1321 a causa del pessimo stato in cui versava durante un periodo di decadenza economica dell’ente.
Nei dintorni
sistema museale diocesano, convento di San Francesco - Susa
Sacra di San Michele, 10057, Sant'Ambrogio di Torino, TO
Fondata tra il 983 e il 987, fu uno dei più importanti centri della cultura monastica benedettina europea. Fu edificata grazie a diverse personalità: il marchese e il vescovo di Torino, i nobili pellegrini alverniati facenti capo a Ugo di Montboissier, San Giovanni Vincenzo e gli eremiti insediati sul vicino monte Caprasio. Nel 1622 i monaci benedettini lasciarono la Sacra e nel 1802 il governo francese soppresse definitivamente l’abbazia, che visse un periodo di abbandono fino al 1836, anno in cui il re Carlo Alberto l’affidò ai padri Rosminiani.
Nei dintorni
chiesa parrocchiale di San Giovanni, chiesa di San Pietro - Avigliana
Corso Laghi 278, 10051, Avigliana, TO
Il Santuario della Madonna dei Laghi sorge poco lontano dal centro storico di Avigliana, sul Lago Grande, e fu costruito tra il 1622 e il 1642 sul luogo dove si trovava un pilone votivo raffigurante l’immagine di una Madonna del latte, già meta di pellegrinaggi dalla fine del Trecento, la cui origine è legata dalla tradizione ad un voto espresso da Bona di Borbone in occasione della nascita del figlio Amedeo (futuro Amedeo VII di Savoia) nel 1360.
Nei dintorni
chiesa di San Pietro, chiesa parrocchiale di San Giovanni - Avigliana
Località Sant'Antonio di Ranverso, 10090, Buttigliera Alta, TO
Il complesso ospedaliero sorse a partire dal 1188 per volere dei canonici dell’ordine di Sant’Antonio di Vienne, i quali si dedicarono all’assistenza dei pellegrini sulla Via Francigena e alla cura dei malati di herpes zoster (il “fuoco di Sant’Antonio”). L’ente godette nei secoli della protezione dei Savoia e, alla soppressione dell’ordine ospedaliero antoniano, inglobato in quello di Malta nel 1775, passò all’Ordine Mauriziano, cui ancora oggi appartiene. L’attuale assetto è frutto di continui ampliamenti e modifiche nei secoli.
Nei dintorni
chiesa di San Pietro, chiesa dell'Addolorata - Avigliana
Piazza San Giovanni, 10122, Torino, TO
La costruzione della fabbrica, attribuita al Vescovo Massimo, risale alla fine del IV secolo e inizio del V. Il progetto prevedeva uno sviluppo su un impianto di tre basiliche cristiane, contigue e comunicanti. Di fianco alla Basilica del Salvatore era stato eretto (1470) il campanile, tuttora esistente e indipendente rispetto alla cattedrale, voluto dal vescovo Giovanni Compeys d’Annecy, lo stemma del quale è visibile su una facciata. Nel 1490, per ordine del cardinale Domenico Della Rovere dei Signori di Vinovo, eletto Vescovo di Torino, si diede inizio ai lavori per la demolizione delle tre antiche basiliche e la costruzione di una nuova fabbrica. Il progetto fu affidato all’architetto e scultore Amedeo da Settignano.
Nei dintorni
museo diocesano, chiesa di San Lorenzo - Torino
Via San Domenico, 28 10122, Torino, TO
Intorno alla metà degli anni Trenta del Novecento, la Confraternita del Santissimo Sudario decise di organizzare alcuni dei numerosi e preziosi reperti sulla Sindone in una mostra permanente, che venne inaugurata il 4 giugno 1936 alla presenza dell'arcivescovo di Torino, card. Maurilio Fossati. Il 15 aprile 1998 venne inaugurato il nuovo museo, posto nella attuale sede, ossia nella cripta della chiesa del Santissimo Sudario, alla presenza dell'arcivescovo di Torino, card. Giovanni Saldarini.
Il museo propone un percorso ricco e completo che illustra le diverse ricerche sindonologiche svolte dal Cinquecento ad oggi, cogliendone aspetti storici, scientifici, devozionali e artistici.
Nei dintorni
chiesa dei Santi Martiri, santuario della Beata Vergine della Consolata - Torino