Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?
Chiesa dei Santi Pietro e Pantaleone
Diocesi di Alessandria ( sec. XIII; XVI )
44.821885, 8.675374
La Chiesa di San Pietro di Bosco Marengo fu edificata nel secolo XIII su una precedente pieve del secolo X. Costruita inizialmente in stile gotico ha subito nel corso di secoli molteplici interventi di restauro e di modifica che hanno interessato gran parte della struttura. Dell’epoca medioevale rimane il campanile romanico a base quadra, e le pareti laterali. Delle varie trasformazioni, sicuramente la più radicale è stata quella successiva al 1573, quando il Cardinale Bonelli, pronipote di Pio V, realizza la volontà manifestata in vita dallo zio pontefice modificando l’orientamento dell’edificio. L’abside affacciata a est sulla piazza attuale venne demolita e con la costruzione della nuova facciata si consentì l’ingresso direttamente dal borgo. Sempre nel secolo XVI al nome della parrocchiale di San Pietro al Bosco venne aggiunto quello di San Pantaleone in ricordo della chiesa al di fuori della cinta muraria, distrutta nel 1497. L’attuale facciata è riconducibile ad una ricostruzione ottocentesca su impianto del tardo ‘500 e a una ristrutturazione in stile neoromanico nei primi decenni del XX secolo. Particolarmente interessante l’esterno del prospetto nord in cui sono incastonate formelle in pietra recanti bassorilievi in parte ben conservati, purtroppo leggibili a fatica a causa della posizione elevata. L’interno è molto luminoso e particolarmente ampio, a tre navate e undici cappelle. Pilastri cruciformi delimitano le navate, coperte da volte a crociera. Nella quinta cappella a destra è ancora presente il fonte battesimale della primitiva chiesa dove nel 1504 fu battezzato Antonio Ghislieri futuro papa Pio V. Quando la chiesa parrocchiale aveva l’ingresso verso i bastioni, come tutti i fonti battesimali, era nella prima cappella a sinistra entrando, a seguito della spostamento della facciata della chiesa è venuto a trovarsi nell’attuale e insolita collocazione. Sempre a destra nella seconda cappella si può ammirare la pala del 1545 Madonna e SS Antonio e Biagio di pittore ignoto. Nella prima cappella del lato sinistro è degno di nota l’affresco seicentesco della Natività, anteriore agli interventi di spostamento della facciata.
Uno dei fulcri devozionali della chiesa è l’altare di San Pio V - Antonio Michele Ghisleri, nato a Bosco M.go nel 1504 - a sinistra dell’altare maggiore, edificato nel secolo XVIII dopo la canonizzazione del papa piemontese nel 1712. Tutta la popolazione boschese volle onorare il proprio santo partecipando con offerte e collaborazioni all’erezione di quest’opera ricca di marmi e preziosi reliquari. Il quadro posto sull’altare della cappella, realizzata nel 1784, rappresenta il miracolo del Crocefisso che ritrae i piedi. L’eco di questo miracolo fu assai ampia: l’Empietà, sicario del Demonio, attenta alla vita di San Pio cospargendo di veleno i piedi del crocefisso che egli era solito baciare durante le sue orazioni, ma giunge l’intervento divino che miracolosamente fa ritrarre i piedi del crocefisso e salva da morte il devoto. Promotore del monumento a San Pio V (1936) posto nella piazza antistante la chiesa parrocchiale è il cardinale Pio Tommaso Boggiani, sepolto nella quarta cappella della chiesa, ultimo dei tre cardinali boschesi. La parte in bronzo del monumento è stata interamente eseguita a Roma ed è la copia dell’originale in marmo scolpito da Leonardo da Sarzana nel 1596, e collocato al centro del grandioso mausoleo in onore a Pio V presente nella basilica di Santa Maria Maggiore in Roma dove riposa il corpo del Santo.
Veramente degno di nota il Crocifisso, grande e inedito, che rispecchia la diffusione anche verso la pianura alessandrina di una tipologia espressionistica e longilinea che vanta alcune decine di testimonianze distribuite dal 1400 al 1460 circa, soprattutto nel basso Piemonte, nel cuneese e nella Riviera Ligure di Ponente; quello di Bosco è databile intorno alla metà del Quattrocento.
Infine, la scultura che rappresenta San Sebastiano, presso l’altare maggiore, proviene dalla chiesa dell’omonima confraternita. È tradizione, nel giorno del Santo, porre nella sua mano un mazzolino di viole.
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- Chiese e comunità parrocchiali
- address
- 44.821885, 8.675374
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- 0131-299341
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