Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?

Chiesa dei Santi Giacomo e Lorenzo

Diocesi di Acqui ( sec. XVIII; XIX )

Via Realino, 15016, Cassine, (AL)

L’edificazione dell’attuale chiesa di S. Lorenzo avvenne sulle fondamenta di una precedente struttura, divenuta ormai instabile: nella visite pastorali del secolo XVI e XVII i vescovi la definirono “poco rassicurante” e “minacciante ruina”.
Fu l’architetto Giuseppe Caselli a firmare il progetto il 2 giugno 1777 ed i lavori continuarono fino al 1789.
La facciata è in cotto e l’interno a croce latina, con quattro altari nelle rispettive cappelle laterali dedicati al Sacro Cuore, a San Giacomo, alla Madonna del Rosario ed ai Santi Bovo ed Antonio di Padova.
Il 26 febbraio 1847, come si legge dalle carte d’archivio, “con grande concorso di popolo” la chiesa parrocchiale di San Lorenzo accolse il S.S. Sacramento, trasferito dalla chiesa di S. Giacomo, dopo l’unione delle due parrocchie, voluta concordemente dai due parroci e dai fedeli: la chiesa prese quindi il titolo di San Lorenzo e San Giacomo.
Da un altare della chiesa di San Giacomo proviene la tela tardorinascimentale raffigurante la Vergine col bambino tra i Santi Nicola e Gerolamo; nel coro vi sono due tele settecentesche di autore ligure dedicate alla Natività e all’Adorazione dei Magi.
Si conservano poi le statue di San Lorenzo, eseguita nel 1823 dallo scultore Stefano Bisagno di Genova, e della Madonna del Carmine del savonese Murialdo, eseguita nel 1814.
Nel 1870 i fratelli Ivaldi eseguirono la decorazione delle volte.

La processione solenne di San Lorenzo avviene nella sera del 10 agosto tra la parrocchiale omonima e la chiesa dei cappuccini.
La festa patronale di San Giacomo avviene da secoli immemorabili la 4° domenica di luglio. Per tutto il mese le funzioni religiose sono celebrate nella ex parrocchiale romanica dedicata al santo stesso.
La 3° domenica di ottobre avviene in San Francesco la festa di Sant'Urbano martire, la cui reliquia del corpo giunse nel 1713 dal cimitero di San Ciriaco in Roma. In passato l'importante reliquia veniva portata in processione, quando necessario, per scongiurare la siccità delle campagne.
La processione più rilevante sotto il profilo devozionale e della suggestione religiosa è quella del Venerdì Santo che attraversa, alla sera, le vie del centro storico. L'arciconfraternita della Santissima Trinità partecipa con il Cristo morto, una scultura lignea con articolazioni degli arti che anticamente era utilizzata per la sacra rappresentazione della deposizione dalla Croce. I confratelli di quest'oratorio, posto a lato della chiesa di san Francesco, attendono il giungere della statua della Vergine Addolorata da Santa Caterina che segue il feretro del Cristo. La processione venne introdotta da un padre cappuccino nel 1668 e le statue, ancora utilizzate, sono di quel periodo.
La 3° domenica di ottobre avviene in San Francesco la festa di Sant'Urbano martire, la cui reliquia del corpo giunse nel 1713 dal cimitero di San Ciriaco in Roma. In passato l'importante reliquia veniva portata in processione, quando necessario, per scongiurare la siccità delle campagne.