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Bellezze artistiche in Biella: tra fede e lavoro

La città sorge in epoca romana con il nome di Bugella. Nel Medioevo è possesso del Vescovo di Vercelli e alla fine del XIV secolo passa ai Savoia. Biella si divide in parte pianeggiante (Biella Piano) e parte collinare (Biella Piazzo).

Nella parte pianeggiante della città è da visitare il Duomo, iniziato nel 1402 ma rimaneggiato nei secoli XVIII-XIX. L'interno, diviso in tre navate da slanciati pilastri cruciformi, conserva intagli barocchi (pulpito e coro) e resti di affreschi dei secoli XIV-XV, tra i quali risulta il Cristo degli artigiani.
La facciata è di gusto goticheggiante.
A sinistra della Cattedrale, il campanile, elegante struttura a otto piani scanditi da bifore e monofore, rappresenta l'unica testimonianza del precedente impianto romanico dell'edificio religioso.

Risale al X secolo o ai primi anni di quello successivo la costruzione di questo edificio a pianta quadrata, con quattro absidi semicircolari. Oltre a ciottoli e laterizi, fu utilizzato parecchio materiale di recupero da strutture di epoca romana; a questo periodo vanno infatti riferiti gli amorini del bassorilievo in marmo nella lunetta del portale occidentale.
La parte superiore della costruzione presenta un tiburio a pianta ottagonale, con un lanternino aggiunto in epoca successiva.
All'interno affreschi frammentari realizzati nel XIV secolo.

Altra chiesa rimaneggiata nel corso del XIX secolo, meritevole di una visita per ammirare al suo interno alcune opere del maestro vercellese Bernardino Lanino, attivo nella seconda metà del XVI secolo. Bellissima è l'ancona dell'Assunzione, racchiusa da una cornice con scene della vita di Maria, che orna la cappella in fondo alla navata destra.
Degni di nota sono anche il coro e il leggio in legno intagliato, entrambi della metà del XVI secolo.

Nei dintorni

Il volto più antico di Biella è nel nucleo del Piazzo (la parte alta di Biella), cui si può salire prendendo la funicolare in partenza da piazza Curiel. Chi invece sceglierà di andarci in auto passerà sotto l'arco della Torrazza (XVIII secolo), per poi arrivare in Piazza Cisterna, dominata dall'omonimo Palazzo con facciata cinquecentesca e corpo verosimilmente riferibile al secolo precedente.
Sullo slargo si affacciano anche edifici medievali con portici dalle arcate a ogiva e finestre in cotto, nonchè all'angolo sud-est la Chiesa di San Giacomo.
A destra della Chiesa merita uno sguardo il Palazzo Gromo di Ternengo, soprattutto per il cortile rinascimentale a due ordini, con logge, portico e decorazioni in cotto.
Si fa ammirare nel borgo collinare anche il Palazzo La Marmora: il nucleo originario risale al Trecento, ma viene ritoccato nel XVII secolo riccamente affrescato e infine ampliato tra il 1789 e il 1810. Di particolare interesse il salone affrescato a trompe l'oeil da Fabrizio Galliari e le memorie risorgimentali relative ai fratelli La Marmora.

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