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Castello di Masino - Cappella di San Carlo Borromeo

Diocesi di Ivrea

Via al Castello, 1 10010, Caravino, TO

Tra il 1576 e il 1577 le terre del milanese erano devastate da una feroce pestilenza. L’allora vescovo di Milano, il grande San Carlo Borromeo, si trovò in prima linea nel combattere la terribile epidemia, e lo fece sia aiutando praticamente gli ammalati, sia con la preghiera. Fece particolare scalpore una sua processione a piedi nudi, con in mano il chiodo della Santa Croce, al termine della quale il contagio si placò. Per ringraziare il Signore della grazia, nel 1578 l’instancabile Carlo si diresse a piedi in pellegrinaggio verso Chambery, dove allora si trovava la Sacra Sindone.
Venuto a conoscenza del voto dell’arcivescovo, però, il duca Emanuele Filiberto di Savoia (1528-1580) decise di abbreviarne il cammino traslando la Sindone a Torino, luogo da cui non si è più mossa.
E’ durante questo cammino, durato 5 giorni, che San Carlo si trovò a soggiornare presso il Castello di Masino, in Canavese, insieme al duca. Alcune fonti narrano anche che nella vicina Cossano il Santo abbia detto messa e addirittura operato un miracolo.
Un secondo passaggio da Masino si ebbe nel 1581, allorché il nuovo duca Carlo Emanuele I di Savoia invitò nuovamente l’arcivescovo in adorazione alla Sindone, e gli venne incontro accogliendolo proprio presso il castello dei suoi feudatari.
Sono episodi chiave per la devozione dei conti Valperga, discendenti della famiglia di antica nobiltà proprietaria del castello fin dal 1070.
I Valperga, che pure vantavano un capostipite tutt’altro che “amico” della Chiesa come Arduino di Ivrea, si mostrarono così entusiasti dell’onore ricevuto da conservare il letto dove il Santo riposò (fu mostrato ancora ad Antonino Bertolotti intorno al 1870) e da intitolargli un appartamento, ancora oggi conosciuto col nome di San Carlo anche se l’arredo è assai più tardo. Non solo: la stessa cappella privata del maniero venne dedicata proprio al santo Borromeo.Il castello, rimasto proprietà della famiglia Valperga fino al 1988, appartiene oggi al Fai che si occupa quotidianamente del restauro, della manutenzione e della valorizzazione culturale di questo straordinario bene piemontese.

TRACCE DI DEVOZIONE AL CASTELLO DI MASINO

La piccola cappella di San Carlo Borromeo, ricavata da un avancorpo fortificato dell’antico mastio, è attestata già dal 1601 e contiene un’importante pala d’altare databile fra il 1605 e il 1608 attribuita al celebre pittore Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (1568-1625). Si tratta di una Madonna con Bambino e i santi Michele, Ludovico Francesco e un donatore in adorazione. La Madonna Assunta ritorna anche nell’affresco della volta, mentre al di sopra della grande pala un ritratto in ovale di San Carlo in preghiera commemora proprio la visita del vescovo nel 1581. Sempre nella cappella sono conservate le spoglie del celebre Re Arduino, qui tumulate nel 1764 dopo essere state trafugate rocambolescamente dal castello di Aglié per volontà dei Valperga, con l’aiuto della marchesa Cristina Saluzzo Miolans.
Nel castello di Masino, sviluppatosi architettonicamente e decorativamente soprattutto nei secoli successivi (XVII e XVIII), la cappella San Carlo, ancora oggi consacrata, costituisce uno dei cuori pulsanti. Qui infatti trova espressione la profonda religiosità che questa grande famiglia piemontese ha professato lungo tutto il corso della sua storia, vantando tra i suoi componenti molti ecclesiastici e addirittura un Beato (Bonifacio Valperga, Vescovo di Aosta, morto nel 1243. La cappella San Carlo ospita anche una sua reliquia).
Proprio nella cappella, alla presenza di Carlo Emanuele II di Savoia e della madre Maria Cristina di Francia, nel 1650 fu battezzato Carlo Francesco I conte di Masino. Fu lo stesso conte, nel 1711, a far costruire l’attuale Chiesa parrocchiale di Masino, in sostituzione di una precedente chiesa fatiscente. Ben diversa la devozione “romantica” di Eufrasia Solaro di Villanova Solaro (1790-1849), sposa del nipote del Viceré nonché erede della grande tradizione culturale della famiglia.La sua profonda religiosità si manifesta nelle molte opere di carità a cui si dedicò: offrì delle sale del suo palazzo di Torino per ospitare un asilo, mentre a Masino si occupò, insieme alle suore della Carità, di assistere gli infermi e di istruire le fanciulle. A lei si deve un importante restauro della Chiesa parrocchiale di San Lorenzo e la costruzione ex novo della chiesa di San Rocco a Masino, nonché del contiguo cimitero.

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Accessibilité
Lun chiuso
Mar-Dom 10:00 - 18:00

Ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura.

Per informazioni su prenotazioni e visite guidate:
http://www.visitfai.it/castellodimasino/la-tua-visita/orari-di-apertura-e-info-utili

Lun chiuso
Mar-Ven 10:00 - 18:00
Sab-Dom 10:00 - 19:00

Ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura.

Infos

cathédrale
Cattedrale di Ivrea
diocèses
Ivrea
type d'édifices
Cappelle gentilizie
adresse
Via al Castello, 1 10010, Caravino, TO
tél
0125/778100
email
faimasino@fondoambiente.it l.baronio@fondoambiente.it
web
http://www.visitfai.it/cas

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