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Chiesa Natività di Maria Vergine (MONTALERO)

Diocesi di Casale Monferrato ( sec. XVII; XIX )

via al Castello 4, 15020 Montalero (AL)

Sorta a sud del castello nel 1600 come cappella gentilizia e sepolcro della famiglia Montalero, la chiesa, allora dedicata all’Assunta, fu donata alla popolazione nel 1648 per trasferirvi le funzioni dell’antica parrocchiale di Santa Maria delle Ginestre sotto il titolo della Natività di Maria Vergine. Di questa fase resta testimonianza la lapide del 1609 collocata sul pavimento della navata centrale che reca la scritta «Monumentum D. Jo. Petri Montalery Ac Familiae».
Tra il 1836 e il 1851 l'edifico venne ampliato in lunghezza e in larghezza con la costruzione delle cappelle laterali mantenendone però lo stile architettonico originale e in parte anche quello decorativo.
La facciata a salienti è ripartita da doppia coppia di paraste chiuse al primo ordine da trabeazione, al secondo il coronamento è dato da timpano triangolare. L'entrata è preceduta da una scalinata, sulla soglia d'ingresso è segnata a mosaico la data «1861», mentre sullo scalino del presbiterio è riportata la data «1859» anno in cui fu rifatto a mosaico il pavimento del presbiterio. L'altare maggiore, realizzato interamente in scagliola intarsiata come il paliotto che lo decora, è opera riferibile a Francesco Solari. Nel 1859 fu rimaneggiato l'altare maggiore con l'aggiunta della mensa su colonnine e, verosimilmente, anche del tabernacolo.
L’interno ha mantenuto le antiche pitture della volta; il cornicione riporta l’aquila a due teste, stemma dei Montalero.
Nel presbiterio sono poste tele raffiguranti la Madonna col Bambino e i Ss. Francesco da Paola e Antonio da Padova (sulla parete di fondo), S. Gregorio Magno (primo patrono del paese) con le anime purganti, S. Emidio, S. Rocco, S. Bovo. Sul lato destro dell'aula, prima del presbiterio, si apre una cappella ellittica, sopraelevata rispetto alla navata, delimitata da un arco sorretto da due coppie di colonne; l'altare ha una mensa sostenuta da due angioletti; nella cappella è collocata una statua della Madonna del Carmelo col Bambino. Dell'attuale patrono del paese, S. Francesco da Paola, si conserva anche una statua in una nicchia. Bello e inusuale il piccolo pulpito ligneo, contornato da statue di angioletti; nel pannello centrale è dipinta la Trasfigurazione sul monte Tabor (copia da Raffaello). Nel pavimento della navata centrale è collocata una lapide con aquila a due teste che indica la sepoltura di Giovanni Pietro Montalero e della sua famiglia (1609) . La cantoria è situata sopra la porta d’ingresso.
Il campanile, non in asse con la chiesa, sorge a cavallo della cinta del castello, e, eccezion fatta per la cella campanaria barocca, è di origine medievale, con una fascia decorativa a dentelli scalari in laterizi; se la data di costruzione della chiesa è corretta, si potrebbe pensare che il campanile fosse una delle torri perimetrali del castello.

L’intitolazione della chiesa alla Natività della Vergine, introdotta dal papa Sergio I (sec VII), è strettamente legata alla venuta del Messia, come promessa, preparazione e frutto della salvezza. Aurora che precede il sole di giustizia. Altro aspetto devozionale è il culto della Madonna del Carmine – detta altrimenti del Carmelo o del Rosario – ha origine dai Padri Carmelitani, ordine originario del Monte Carmelo, considerato il giardino verdeggiante della Palestina. Qui, nel secolo XII, si raccolsero alcuni penitenti-pellegrini europei , fedeli al modello del profeta Elia. Costruita una chiesetta in mezzo alle celle, la dedicarono a Maria, sviluppando il senso di appartenenza alla Madonna come Signora del luogo e Patrona, e ne presero il nome, "Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo". L’Ordine Religioso fu riconosciuto da Innocenzo IV nel 1247 e fu inserito nella corrente degli Ordini Mendicanti. Verso il 1235 i Carmelitani dovettero abbandonare il luogo d'origine a causa delle incursioni dei saraceni che stavano riconquistando la Terra Santa, per cui ritornarono ai paesi di origine diffondendo il culto della Madonna del Carmine. Fu nel Medioevo che S.Beda il Venerabile aveva suggerito l'adozione di una collana di grani per conteggiare le preghiere. Nacque così la devozione alla corona del rosario, che ha il significato di una ghirlanda di rose offerta alla Madonna. La festa liturgica si celebra sia il 16 luglio per commemorare l'apparizione mariana che sarebbe avvenuta nel 1251 a San Simone Stock, all'epoca priore generale dell'ordine carmelitano, sia il 7 ottobre, data istituita da San Pio V in ricordo della vittoria riportata a Lepanto sui Turchi del 1571. La Madonna del Carmine è venerata anche come protettrice delle anime sante del Purgatorio, raffigurata mentre le trae dalle fiamme dell’espiazione, e anche per questo è invocata come “Madonna del Suffragio”.

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port.
392.9388505
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