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Chiesa di Santa Maria Maddalena

Diocesi di Alba ( sec. XVIII )

via Vittorio Emanuele, 19, 12051, Alba, Cuneo

In contrasto con il prevalente carattere medievale della città spicca, lungo via Vittorio Emanuele, la chiesa barocca di Santa Maria Maddalena. Costruita sul sito del precedente edificio Quattrocentesco, la nuova chiesa fu commissionata dal conte Carlo Giacinto Roero all'architetto Bernardo Antonio Vittone, il quale terminò i lavori nel 1749, come dimostrano le date sul cartiglio sovrastante l'altare della Beata Margherita di Savoia, sopra la bussola lignea, in controfacciata, e sul portale laterale. D’impatto è la facciata in laterizio rimasta incompiuta e caratterizzata da filari di mattoni da ammorsamento e dall’andamento sinuoso e dinamico che rimanda ai modelli borrominiani e guariniani. La facciata è ornata da un artistico portale ligneo con modanature su cui sono scolpite le tre frecce incrociate, attributi iconografici della Beata Margherita di Savoia. Esso è sormontato da un ovale in stucco e da una lunetta. L'esterno rude nasconde all'interno un piccolo "salotto" barocco di impianto ellittico inscritto in un rettangolo. L'interno è ritmicamente scandito da otto colonne corinzie alternate a lesene e coperto dalla cupola ovata, illuminata sulla sommità da un lanternino. La decorazione illusionistica della volta, realizzata dal pittore di figura Michele Antonio Milocco tra il 1747 e il 1750, è incentrata sull'esaltazione della Beata Margherita di Savoia, sulla celebrazione dell'ordine domenicano e sull'omaggio alla dinastia sabauda, rappresentati in un vortice di nubi. Dedicato alla Beata è anche il settecentesco altare di sinistra ornato dai pregiati marmi policromi. Sopra la mensa e protetta da una grata centinata vi è l’urna della Beata, in argento sbalzato, eseguita nel 1840 dall’orefice Pietro Borrani di Torino. Sul lato opposto, l’altare dedicato a S. Rosa è caratterizzato dalla mensa marmorea settecentesca e da una pittura illusionistica. L’altare maggiore è intitolato a S. Maria Maddalena, raffigurata nella pala ovale dipinta da Giovanni Battista Biscarra nel 1825. Il settore superiore, impreziosito da due colonne tortili e dall’Arma dei Savoia sul coronamento, è quello realizzato tra il 1689 e il 1691 da Giuseppe Maria Carlone e Francesco Piazzoli per il preesistente altare laterale della Beata Margherita e trasferito sull'altar maggiore dal Vittone. Ai lati sono poste le statue settecentesche della Beata Margherita e di S. Rosa da Lima. Dietro il presbiterio si apre il coro di pianta trapezoidale che ospita 48 stalli in legno di noce, con braccioli scolpiti a volute, schienali e inginocchiatoi intarsiati con motivi a croce, a conchiglia e a punta di diamante. La volta, realizzata da Giacomo Rapa nel 1734, presenta scorci di prospettive architettoniche barocche di grande effetto scenografico. Tra gli arredi, infine, sono da segnalare il crocefisso ligneo cinquecentesco e il busto di Cristo dello scultore Pietro Canonica.

Margherita, figlia primogenita del conte Amedeo VI di Savoia-Acaia e di Caterina di Ginevra, nacque nel 1390. Nel 1402 conobbe il santo frate Vincenzo Ferreri a cui manifestò la sua nascente vocazione, ma rimasta orfana in giovane età, venne concessa in sposa al marchese Teodoro II di Monferrato. Dopo la morte del marito, nel 1440 si ritirò nel suo palazzo marchionale di Alba e abbracciò la Regola domenicana. Nel 1446 fece costruire la chiesa e il monastero in adiacenza alla propria residenza ereditando il titolo dell'antica chiesa e del convento di Santa Maria Maddalena, edificati nel 1251 per volere dell'Ordine degli Umiliati di Alba. Il quattrocentesco complesso voluto da Margherita divenne sede delle nuova comunità claustrale delle monache domenicane insieme alla stessa fondatrice, divenuta prima abbadessa. Margherita operò a favore dei poveri e degli ammalati fino alla morte avvenuta nel 1464. L’edificio sacro da lei fondato divenne il luogo della sua sepoltura. La venerazione per la salma si fece subito intensa, in particolare da parte della corte sabauda. Margherita divenne Beata, le fu dedicato un altare su cui celebrare la Messa in suo ricordo, e nel 1692, mentre veniva ammessa a compatrona della città di Alba con i santi Cassiano, Frontiniano e Teobaldo, tutta la popolazione albese partecipò ai festeggiamenti per la deposizione delle reliquie in un'elegante urna di legno scolpito. Essa venne fatta appositamente realizzare dal duca Vittorio Amedeo II di Savoia, e posta dietro l’apertura polilobata, sopra la sacra mensa,dell’altare laterale seicentesco realizzato dal Carlone e dal Piazzoli. La salma veniva direttamente esposta per la pubblica devozione,come dimostrano i frequenti pellegrinaggi dei credenti e dei membri della famiglia ducale avvenuti nel XVII e XVIII secolo. Molte furono le donazioni fatte dalla corte, tra le quali, nel 1840 la Regina Maria Cristina provvide alla sostituzione dell’antica urna lignea con quella argentea oggi visibile sopra l’altare della Beata.

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Lun-Dom 09:00 - 19:00

info. 0173/440350

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Cattedrale di Alba
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adresse
via Vittorio Emanuele, 19, 12051, Alba, Cuneo
tél
0173440350
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